Nessuno può criticare Israele altrimenti sei antisemita, come succede anche ad AI

Come sempre accade, quando qualcuno critica gli usurpatori sionisti e contesta la loro vile e assassina arroganza usata in Palestina, immediatamente tutto il circo mediatico assoggettato e sottomesso ai razzisti sionisti etichetta con violenza di antisemitismo il malcapitato, che sia persona o ente di importanza mondiale.

Come è successo e succede a tanti personaggi di fama, come succede a noi gente normale che veniamo vessati dalla macchina crudele, xenofoba, violenta sionista, come è successo a tutte quelle NGO palestinesi chiuse per volere dittatoriale del governo sionista e come è successo a Human Right Watch col suo rapporto sull’apartheid uscito l’anno scorso e sta succedendo con Amnesty International con il rapporto uscito la settimana passata: Israel’s Apartheid against Palestinians: Cruel System of Domination and Crime against Humanity

Gli israeliani stanno cercando di infangare AI tacciandola di razzismo e antisemitismo in modo che il suo rapporto sia screditato, ma il mondo intero inizia ad essere stanco dell’arroganza di questi che usano ancora ciò che accaduto per nascondere la propria malvagità e il non rispetto per i diritti umani.

Usano la scusa del terrorismo e della violenza che potrebbe abbattersi contro di loro, quando sono loro stessi a compierla: “Il rapporto di Amnesty serve effettivamente come semaforo verde per danneggiare non solo Israele, ma gli ebrei di tutto il mondo”, si legge in una dichiarazione dell’ufficio del portavoce del ministero degli Esteri.

Hanno cercato di censurare il documento senza riuscirci, per fortuna, aggiungiamo noi. La propaganda sionista continua le sue assurde accuse sostenendo che AI: “usa due pesi e due misure e demonizzazione per delegittimare Israele. Queste sono le componenti esatte da cui è fatto l’antisemitismo moderno”.

Quando HRW e AI, fecero lo stesso per il South Africa, nessuno li accusò di essere razzisti o delegittimarono il loro operato.

Lo stesso ministero ha tirato fuori dal “cilindro” obsolete accuse e mai provate di razzismo verso AI, affermando per bocca di Lapid, che essi non sono più un organizzazione rispettata. Lo erano sino a che non accusassero i sionisti dei loro crimini? Chissà perché?

Sempre il ministro Lapid, nella più assoluta incredulità, non curanza, irrispettabilità e negligenza verso la popolazione mondiale dice: “Non è un’organizzazione per i diritti umani, ma solo un’altra organizzazione radicale che fa eco alla propaganda senza controllare seriamente i fatti. Invece di cercare la verità, Amnesty fa eco alle stesse bugie condivise dalle organizzazioni terroristiche”.

Poi dirige le sue offese contro altri Stati confinanti, cui loro stessi invadono e occupano territori in nome di antiche legende: “Amnesty International non chiama la Siria, dove il regime ha assassinato oltre mezzo milione di suoi cittadini, uno stato di apartheid. Né l’Iran, né altri regimi assassini in tutto il mondo. Solo Israele”. La Siria è accusata come altri e non occupa nessun territorio in nome di leggende. L’Iran è all’interno del suo territorio ed è anche sotto sanzioni. Israele no!

Come noi sappiamo anche dal DailyMuslim, la nostra campagna di sensibilizzazione e critica verso ciò che Israele compie, viene spesso criticata e tacciata di antisemitismo solo perché cerchiamo di portare al verità vista con occhi non “proni” ai poteri delle lobby sioniste.

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