Il Bahrein in rivolta contro il primo ministro israeliano

Tutti i cittadini del Bahrein sono scesi in piazza per protestare contro la prima visita del primo ministro israeliano nel piccolo emirato del Golfo a guida sunnita ma con maggioranza della popolazione shiita.

I cittadini hanno sfidato le restringenti regole di sicurezza imposte durante questa visita per protestare e far sapere che la maggior parte della popolazione non vuole la normalizzazione che l’emiro Al-Khalifa “suddito” dei bin Salman in Arabia Saudita ha voluto per ordine del suo diretto superiore saudita.

Sono state bruciate bandiere ed esposti cartelli e striscioni che intimavano al sionista di andar via e all’emiro di ritirarsi dalla normalizzazione con il Israele che di certo non cerca la pace ma vuole creare suddivisioni nel mondo arabo per potersi imporre nella regione.

Molte immagini sono apparse in rete e sui giornali elettronici che esprimevano la protesta, che tra l’altro ha portato a vari arresti e repressioni della polizia dell’emiro.

Il viaggio di Bennett è iniziato lunedì, ed ha segnato oltre al record come prima visita in assoluto di un israeliano in Bahrein, ma ha stabilito la conferma dei legami iniziati sotto Trump il regime di apartheid di Tel Aviv.

Tra l’altro le manifestazioni hanno anche ricordato la rivoluzione del 2011 che intendeva rovesciare il regime sunnita mantenuto dai vicini, andata male per i rivoltosi.

Questa rivoluzione ha provocato la morte di decine di bahreiniti e centinaia di altri sono stati imprigionati o privati della cittadinanza bahreinita durante la pesante repressione effettuata dall’emiro.

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