Pubblicato il rapporto sull’islamofobia in Europa

Pubblicato a metà settimana il rapporto annuale sull’islamofobia in Europa che dal 2015 e messo a disposizione sui canali della UE per chiunque voglia avere dati certi sul fenomeno che è, purtroppo in crescita.

Il rapporto 2020 ha in comune con tutte le nazioni europee il blocco-congelamento dei crimini dovuto alla pandemia-lockdown che, in generale, ha fermato il numero dei crimini per l’anno di studio.

Di conseguenza si è avuto un aumento online dei crimini d’odio che si teme, come molti scienziati e addetti ai lavori affermano, possano propagarsi alla realtà una volta superato questo periodo di transizione.

Si fa riferimento ai media europei che hanno preso volutamente sotto gamba i crimini con esempi di giornali e televisioni, tra cui l’Italia, che invece di dare giuste informazioni, hanno incentivato l’odio verso i musulmani con trasmissioni o articoli fuorvianti e pieni di falsità e stereotipi che sono serviti a dar manforte e stimolo agli odiatori.

Si menzionano anche i politici che usano la propaganda a loro vantaggio cercando di trarne profitto alcuni e altri invece cercano di fare leva sull’odio verso qualcuno per nascondere i propri fallimenti politici o mantenere lo status quo al potere in mancanza di altre opportunità. Spesso però, specie nei casi di estremismo, questi leader perdono l’appoggio politico della  società, come è accaduto in Germania con il calo netto delle destre estreme che hanno propinato la supremazia populista ai cittadini al voto.

Il rapporto descrive il fenomeno in tutta Europa, scendendo, poi, nel particolare di ogni singolo paese. Abbiamo preso visione dello stesso tramite la traduzione-sintesi fatta dall’Associazione Nazionale Musulmani Italiani sulle sue pagine: link.

Il rapporto ha come “copertina” la faccia di Macron, che viene indicato come il “discriminatore” di musulmani di stato, con le sue leggi che stanno rendendo la vita difficile ai musulmani in Francia, emarginandoli e costringendoli a dover rifiutare la propria religione se vogliono vivere nella società francese.

Sulle nostre pagine ci sono degli articoli che mettono in risalto quello che sta accadendo oltre alpe e, secondo noi e quello che si legge su EIR20 (European Islamophobia Rapport), paragonare Macron a Orban e Morawiecki è breve. I francesi fanno meno rumore, si nascondono sotto la veste degli ideali laici, ma sostanzialmente sono più incisivi e pericolosi verso la nostra ummah rispetto agli altri due.

Per quanto riguarda l’Italia, la professoressa Siino, la compilatrice, conclude che il nostro popolo è più aperto verso lo straniero e le culture altrui, facendo notare che gli stranieri che arrivano in Italia sono a maggioranza cristiani e non musulmani, come alcuni in Italia vogliono far credere.

I politici che usano questa falsa notizia, come i giornalisti, lo fanno solo per cavalcare l’onda del voto, anche se, inconsciamente creano quell’humus di sottobosco che fa crescere anche inconsapevolmente quel sentimento contrario dovuto più a uno sfogo della propria insoddisfazione che contro una comunità in particolare.

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