È stata lanciata una nuova lobby che difenderà i diritti dei palestinesi dal nome: “Americans for Justice in Palestine Action” (AJP Action), e mira ad avere un impatto sulla politica statunitense e sulla questione palestinese.
“Sentiamo di avere un obbligo speciale di fare pressione per i diritti umani, visto il sostegno diplomatico e militare che Israele riceve dagli Stati Uniti”, ha riferito Ayah Ziyadeh, direttrice del gruppo.
AJP Action, dovrà fare pressioni sui politici affinché si oppongano alla legislazione che sostiene l’occupazione israeliana e le relative violazioni dei diritti umani contro i palestinesi. Il gruppo è affiliato con American Muslims for Palestine, un’organizzazione no-profit che si occupa d’istruzione, al quale viene impedito, per sua creazione, di impegnarsi in politica. Cosi con la creazione e la nuova classificazione di AJP Action, ove esso è affiliato, anche AMP può essere politicamente attivo.
AJP Action è stata fondata, dopo che gli israeliani hanno iniziato ad espellere dalle loro case i palestinesi a Sheikh Jarrah in Gerusalemme e dopo l’assalto militare a Gaza. A differenza di molte volte in passato, la notizia ha suscitato simpatia da un ampio spettro dell’élite pubblica e politica americana a favore dei palestinesi.
L’organizzazione si sta ora preparando per i suoi Virtual Palestine Advocacy Days alla fine di settembre, durante i quali informeranno le persone su come parlare con i loro rappresentanti congressuali e si organizzeranno incontri.
Ma la AJP Action deve superare anche uno dei grossi problemi che che limitano la lobby, i finanziamenti. Rispetto a quelli delle lobby statunitense per Israele, quelle per i palestinesi devono superare un gap di circa 40 a 1, ossia i primi ricevono finanziamenti pari a $ 62,7 milioni, contro i $ 1,6 milioni per i secondi.