Manifestazione svoltasi a Istanbul sabato contro la decisione di Erdogan di ritirarsi dalla Convenzione di Istanbul entro il 1 Luglio, firmata insieme a 45 paesi e dall’UE per sostenere e aiutare le donne sottoposte a violenza di genere.
Gli slogan esposti erano: “la mascolinità è più letale del coronavirus” oppure “i veri uomini sono femministi” e vi erano più di 130 gruppi appartenenti a organizzazioni a difesa delle donne che denunciano l’aumento dei femminicidi negli ultimi anni. Solo nel mese appena passato le morti accertate sono 17 e in più ci sono 20 casi sospetti ancora da classificare.
La rappresentante di We Will Stop Femicidies, Melek Onder dice: “Nel cuore della notte, la Turchia è stata rimossa dalla Convenzione di Istanbul a causa della decisione di una sola persona. Siamo qui per cambiare questo. Siamo qui per dire che non ci arrendiamo e che rientreremo alla convenzione”.
“Siamo contrari agli atti illegali e incostituzionali sulle donne che avvengono regolarmente in Turchia. Ogni giorno le donne vengono uccise. Ogni giorno siamo contro l’ingiustizia”. Continua la Onder.
Il governo ha fatto qualcosa ma non è risultata sufficiente, infatti invece di prevenire diminuire i femminicidi sono aumentati, anche a causa della pandemia. Nel 2018, il governo ha lanciato un’app per denunciare gli abusi domestici ed è stata scaricata da quasi due milioni di donne, con oltre 100.000 incidenti registrati finora.
Una campagna di “selfie in bianco e nero” che si pensa sia stata avviata in Turchia ha attirato l’attenzione sul femminicidio nel 2020, con milioni di donne, tra cui celebrità di Hollywood come Jessica Biel e Demi Moore si sono unite alla tendenza dei social media.