Israele vuole stabilire legami con la Malesia e l’Indonesia

L’ambasciatore sionista a Singapore ha rilasciato una dichiarazione dove afferma che il suo paese è pronto ad aprire rapporti bilaterali con le nazioni  musulmane nel sud est asiatico: Malesia, Indonesia e Brunei.

Paesi che, il mese scorso avevano esortato le Nazioni Unite a prendere seri provvedimenti per fermare l’occupazione e la guerra dello stato oppressore verso la Palestina .

Il presidente indonesiano Joko Widodo, il primo ministro malese Muhyiddin Yassin e il sultano del Brunei hanno definito gli attacchi aerei israeliani su Gaza parte di una politica “disumana, coloniale e di apartheid” nei confronti del popolo palestinese.

“Condanniamo con la massima fermezza le ripetute palesi violazioni e aggressioni, effettuate dagli israeliani, contro i civili in tutto il territorio palestinese occupato, in particolare a Gerusalemme est e nella Striscia di Gaza, che ha ucciso, ferito e causato sofferenze a molti, comprese donne e bambini”. È la dichiarazione congiunta, dei tre leader, rilasciata all’ONU durante il massacro dei criminali sionisti.

I tre paesi non hanno relazioni diplomatiche con Israele e hanno ripetutamente chiesto la fine della sua occupazione illegale dei territori palestinesi e una soluzione a due stati basata sui confini del 1967.

L’ambasciatore israeliano, nella sua dichiarazione usa sempre lo stesso  mantra che tutti gli occupanti usano come scusa e come copertura per le loro nefandezze: “Israele ha bisogno di proteggere i suoi cittadini” poi continua dicendo che il suo paese non ha nulla di contrapposto con i tre paesi del sud-est asiatico.

Continua la sua retorica con velate minacce coperte dal vittimismo ormai estenuante che sta stancando il mondo intero delle persone non rette e non  influenzabili dalla corruzione sionista: “Vorremmo allargare il cerchio della pace anche ai paesi musulmani nella regione, ma non possiamo imporglielo; sta a loro aderire e sanno che siamo interessati, ma hanno anche le loro considerazioni politiche interne”.

Il problema dei sionisti e che credono di poter allacciare rapporti con chi vogliono loro, senza che questi possano interferire con le loro beghe interne, anche se questo riguarda persone che hanno molto in comune con chi loro vogliono fare affari. L’Islam e i musulmani sono una grande famiglia e quando qualcuno tocca un membro della famiglia essa stessa non può con una mano dare e l’altra uccidere. Salvo che, non parliamo di arabi. Come abbiamo già visto, per trenta denari in più, hanno venduto il popolo e la religione a chi li vuole distruggere e conquistare.

Speriamo che almeno i popoli dell’est asiatico abbiano qualcosa in più, rispetto ai falsi leader musulmani che si “proclamano” difensori, protettori e custodi della comunità musulmana e poi, la svendono per i loro meschini interessi.

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