Il leader del Partito Islamico in Israele prende le distanze dai manifestanti

Che i partiti arabi in Israele potessero far parte di un esecutivo era un’idea maliziosa, ma possibile; nulla, però, poteva far presagire che proprio il partito di Abbas fosse quello più propenso ad un’alleanza con i sionisti.

Infatti, prima ancora del caos scatenato a Gerusalemme Est, Mansour Abbas, affermava la sua propensione a supportare un governo Likud-Yamina. Ora però, il suo vice con un post su Fb condanna l‘IDF, ma lui in un comunicato stampa: “Condanniamo la violenza dell’esercito scatenata da agenti provocatori”.

Chi sono questi agenti a cui pensa il leader arabo, “orgogliosamente musulmano israeliano” come si è definito lui stesso alla Tv di Stato? Non è dato saperlo. Intanto, se è vero che Hamas ha colpito e ucciso -forse anche una bimba di cinque anni- Israele continua a colpire Gaza e siamo sicuri, che non lascerà in pace nemmeno gli Arabi israeliani.

Nonostante l’orgoglio degli islamisti di Tel Aviv e la loro voglia di governare con il centro e l’ultradestra di Lapid e Bennett.

 

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