Usa: Houthi dello Yemen terroristi

Dopo l’assalto a Capitol Hill il Presidente Trump traballa, ma non molla. Lo dimostra il vigoroso provvedimento che, qualche giorno fa, marchia come terrorista il gruppo yemenita degli Houthi. La dichiarazione giunge dal fedelissimo Segretario di Stato americano Mike Pompeo “Il Dipartimento di Stato notificherà al Congresso la mia intenzione di designare Ansarullah, a volte indicato come Houthi, come Organizzazione terroristica straniera (FTO)”.

Accantonando per un momento la questione riguardante la fornitura di armi, ciò che preoccupa maggiormente è il futuro della popolazione civile. Fra le risposte più vigorose si annovera quella dell’Oxfam, che evidenzia come la decisione in questione metterà in pericolo e a rischio numerosi innocenti.

Infatti, il provvedimento preso da Pompeo, che presenterà al Congresso il 19 gennaio, comporterebbe il blocco degli aiuti umanitari, merci, fornitura di cibo, carburante e medicinali salvavita nello Yemen settentrionale.

La decisione di rendere gli Houthi un gruppo terroristico non porterà a una risoluzione più rapida o efficace del conflitto, al contrario peggiorerà la situazione vigente che è stata definita più volte la peggior crisi umanitaria del mondo.

Il portavoce del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric, ha chiesto agli Stati Uniti di contemplare delle esenzioni in modo tale da poter garantire un livello minimo di assistenza umanitaria (ma che non riuscirebbe comunque a sopperire al calo delle importazioni commerciali) ed evitare il completo collasso economico. Ciò che si teme maggiormente è che numerose imprese eviteranno di svolgere affari in Yemen per paura di violare la legge degli Stati Uniti.

Inoltre, Janti Soeripto, Presidente e CEO di Save the Children ha dichiarato “Se da un lato accogliamo con favore la decisione degli Stati Uniti di escludere dalle sanzioni alcune azioni umanitarie e beni commerciali critici come cibo e medicine, deve immediatamente essere chiarito come funzioneranno nella pratica queste esenzioni. E nonostante queste esenzioni, è necessario sottolineare che queste sanzioni potrebbero ancora creare gravi interruzioni per l’economia dello Yemen, che è già prossima al collasso, mettendo in pericolo molte famiglie vulnerabili”.

Insomma, la storia si ripete, viviamo in una realtà in cui si grida all’attentato della democrazia americana, ma non vediamo al di là del nostro naso. Forniture di armi, in cui molto presumibilmente è coinvolto anche il governo italiano, stati di accusa e sanzioni sono gli strumenti maggiormente utilizzati contro Stati e regimi nemici in nome della democrazia.

Ma sappiamo molto bene che in realtà chi ne sta già facendo le spese è e sarà ancora una volta la popolazione civile.

Allora, di quale esempio di democrazia stiamo parlando?

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