Conclusa la III fase dei percorsi di inserimento socio-lavorativo per giovani migranti

“È stato importantissimo per imparare il lavoro e l’italiano…”. “Nella mia vita precedente non avevo la possibilità di relazionarmi con altre persone…”. “Se non hai mai lavorato è bene che inizi con un tirocinio, nessuno ti vuole se non sa chi sei…”. “Ora posso cambiare la mia vita…”.  
 
Sono voci dei protagonisti del progetto Percorsi, ragazzi e ragazze tra i 16 e i 23 anni arrivati in Italia come minori stranieri non accompagnati, che hanno avuto accesso a un tirocinio e alle altre misure di presa in carico, orientamento e accompagnamento al lavoro. Promosso a partire dal 2016 dalla Direzione Generale dell’Immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, attuato da Anpal Servizi e finanziato all’inizio dal Fondo Nazionale Politiche Migratorie, quindi dal Fondo Sociale Europeo – Pon Inclusione, il progetto conclude in questi giorni la sua terza fase e stamattina è stato al centro di un seminario online con rappresentanti istituzionali, esperti e addetti ai lavori.   
 
Il Direttore Generale dell’Immigrazione e delle politiche di integrazione, Tatiana Esposito, ha ricordato gli oltre 2 mila ragazzi che hanno avuto accesso ai percorsi di inserimento socio-lavorativo e le centinaia di enti promotori coinvolti: “L’intero sistema delle politiche del lavoro, compresi i soggetti di derivazione sindacale e datoriale con i quali vogliamo collaborare nello spirito della European Partnership for Integration”. Tante le aziende ospitanti, soprattutto in alcuni settori: “Per il futuro la sfida è non imbrigliarci in forme di segregazione mentale che replichino la segregazione settoriale che caratterizza il lavoro dei migranti”. A un anno dalla fine del tirocinio, la metà dei partecipanti aveva avuto almeno un contratto di lavoro, senza considerare gli autonomi. “Sono esiti occupazionali incoraggianti, se consideriamo le vulnerabilità”.  
 
Su questi risultati si costruirà l’imminente quarta fase di Percorsi, finanziata da Fse – Pon Legalità con migliorie ed evoluzioni. “A livello europeo, alla vigilia della programmazione 2021-2027, ci sono elementi importanti che ci confortano nel nuovo Patto su Migrazione e Asilo e nel Piano d’Azione sull’integrazione e l’inclusione. Dicono – ha ricordato Esposito – che l’inclusione o è per tutti o non è. E passa attraverso l’istruzione, la formazione, il lavoro, i servizi per l’integrazione. Dicono anche di prestare attenzione alle esigenze specifiche di alcuni gruppi vulnerabili, come i minori non accompagnati e i giovani in transizione verso l’età adulta. Percorsi ci ha attrezzato adeguatamente per affrontare con maggior entusiasmo gli impegni del futuro”.  
 
Durante l’incontro online è stato condiviso un video curato da Olga De Los Santos con le testimonianze di giovani coinvolti nei percorsi di inserimento lavorativo e di tutor che li hanno affiancati.  
 

 
“Queste testimonianze sono la restituzione migliore di quanto realizzato”, ha detta Rosa Rotundo di Anpal Servizi, responsabile del Progetto Percorsi, di cui ha ricordato gli elementi caratterizzanti: “Un pacchetto integrato di servizi personalizzati che mettono al centro la persona, il consolidamento di una governance multilivello e la qualificazione di un network di servizi pubblici e privati”. Destinatari, enti promotori e aziende sono stati ascoltati in diversi focus group che hanno rilevato punti di forza e di debolezza dell’intervento. PERCORSI si è già meritato nel 2017 l’inserimento nella banca dati delle buone pratiche della DG Employment della Commissione Europea e l’esperienza di questi anni verrà raccolta in un quaderno. “Siamo pronti per la sfida che partirà nei prossimi mesi con PERCORSI 4”, ha aggiunto Rotundo.  
 
Monica Lo Bianco di Anpal Servizi ha presentato i risultati del progetto PERCORSI, con l’identikit dei suoi protagonisti e un’analisi degli esiti occupazionali basata sulle comunicazioni obbligatore. A 3 mesi dalla fine del tirocinio, ha avuto almeno un contratto di lavoro il 23,5% dei partecipanti, a 6 mesi il 33,1%, a 12 mesi il 48,3%.  Si tratta soprattutto di contratti a tempo determinato (65% dei contratti a 3 mesi dalla fine del tirocinio, che scendono al 58% a 12 mesi), segue l’apprendistato (da 19% a 22%), quindi il tempo indeterminato (da 10% al 15%). Per i partecipanti alla fase I del progetto, sono stati rilevati gli esiti occupazionali a 3 anni dalla conclusione del tirocinio: il 72% aveva avuto almeno un contratto e il 26% aveva trovato almeno un lavoro in una regione diversa da quella del tirocinio.  Nell’ultima settimana del mese di giugno 2020, il 44% degli ex tirocinanti stava lavorando, un dato su cui incidono anche le conseguenze della pandemia.  
 
La DG Employment, Social Affairs & Inclusion della Commissione Europea ha creduto molto in PERCORSI. Adelina Dos Reis, Capo Unità per Italia, Danimarca e Svezia, ha ribadito che “il progetto è un’ottima prassi da portare avanti e sostenere. Investe sulla governance dei sistemi locali per massimizzare la sostenibilità e si concentra sull’inserimento di giovani stranieri vulnerabili, anche in linea con le raccomandazioni 2019 e 2020 del Consiglio Ue all’Italia”.  Dos Reis ha ricordato che “sono tante le iniziative che la Commissione sta mettendo in campo per raggiungere le persone che hanno bisogno a diversi livelli, compresi i migranti” e ha citato il Recovery Fund, il Piano d’azione su integrazione e inclusione, quello in arrivo sul Pilastro dei diritti sociali e la Child Guarantee. “Dobbiamo raccogliere il testimone delle esperienze presenti e passate e promuovere la cooperazione interistituzionale per utilizzare al meglio le risorse, rispondere ai bisogni dei territori e portare avanti progetti fondamentali per le persone”.  
 
PERCORSI si è confrontato con diverse fragilità dei suoi protagonisti: non avere famiglia, essere migranti, non avere lavoro. “In genere, davanti a più criticità, i servizi vanno in crisi. Le buone pratiche vanno quindi copiate e replicate su scala”, ha detto Angelo Marano, direttore della DG per la lotta alla povertà e la programmazione sociale del MLPS. “I tirocini – ha sottolineato – si sono svolti soprattutto in settori caratterizzati da una forte precarietà lavorativa, è quindi importante assicurare il retraining, fornendo a queste persone gli strumenti di essere libere poi per muoversi nel mondo del lavoro”.  
 
Il seminario online è stata l’occasione per raccontare anche altre esperienze di accompagnamento di giovani migranti all’autonomia con le politiche attive. Monica Buonanno, assessore alle politiche sociali e al lavoro del Comune di Napoli, ha raccontato i percorsi di autonomia guidata promossi dalla sua amministrazione, che si muovono su tre assi: soluzioni abitative intermedie per i giovani usciti dall’affido o dall’accoglienza; accompagnamento all’autonomia abitativa vera e propria; formazione e lavoro, in particolare tramite tirocini. Marco Lombardo, assessore a lavoro, politiche per il terzo settore e politiche per l’immigrazione del Comune di Bologna, ha parlato invece del progetto “Insieme per il lavoro”, nato dalla collaborazione tra amministrazione, Curia, terzo settore, sindacati e imprese, con percorsi di formazione tecnica e inserimento lavorativo per persone fragili, che ha riprogrammato le sue attività per far fronte alla pandemia anche attivando corsi a distanza e una piattaforma di retraining.  
 
La collaborazione tra tanti attori per sostenere i minori non accompagnati caratterizza anche Never Alone, l’iniziativa delle fondazioni bancarie che pure si avvia a tracciare il bilancio delle attività svolte negli ultimi anni. Ne ha parlato la project manager Viviana Valastro, citando, tra le lezioni apprese, la centralità dell’housing, il ruolo che possono avere i tutori volontari e l’importanza dell’identificazione e del rafforzamento delle competenze dei ragazzi perché possano esprimersi a pieno. Loriana Cavaleri, dell’Agenzia per il Lavoro Send, ha parlato del progetto Saama, finanziato da Never Alone ma nato sulla scia dell’esperienza maturata con Percorsi: tra Palermo, Agrigento e Trapani promuove con successo la valorizzazione del capitale sociale e dei sistemi di rete territoriali, il rafforzamento delle politiche attive per il lavoro e percorsi di formazione e cittadinanza attiva per comunità educante e giovani.  
 
“PERCORSI ci ha insegnato moltissimo e ha ribadito l’importanza di fare rete per politiche che raggiungono le persone e includono i più vulnerabili. I tirocini e i successivi contratti sono stati per questi ragazzi acceleratori formidabili, ne hanno fatto crescere il ‘capitale sociale’ tra esperienze di lavoro, apprendimento della lingua e creazione di relazioni personali” ha detto chiudendo l’evento Stefania Congia, dirigente responsabile delle Politiche di integrazione e tutela dei minori stranieri presso la DG Immigrazione del MLPS. Nel prossimo PERCORSI si interverrà sulle criticità emerse, anche prolungando i tirocini e snellendo e velocizzando il più possibile le procedure, nei limiti imposti dalle regole.  
 
“Dobbiamo essere capaci di pensare in grande per progettare il futuro. La buona notizia – ha aggiunto Congia – è che si sta componendo un puzzle complicatissimo, con sussidiarietà e sinergie tra pubblico, privato e privato sociale e tra livello locale, nazionale ed europeo.  Al Piano di azione sull’integrazione si è aggiunta la parola “inclusione”, una parola importante perché risponde a 360 gradi ai bisogni delle persone. Vivere in comunità coese, dove diminuiscono conflitti e tensioni, si possono vivere meglio le relazioni e ci si può realizzare, fa bene a tutti”.   
 
Facebook Comments Box