Alla riscoperta del tempo perduto

di Andrea Carovigno

 

Certi momenti della vita ti portano a riflettere, a chiuderti in te stesso, a pensare. A volte rappresentano dei momenti particolari della nostra esistenza in cui anche le cose più banali ci sembrano importanti e dense di significato: questo è il momento del “cambiamento”. Già, cominciamo a cambiare nel momento stesso in cui ci fermiamo a pensare un poco a noi stessi. Sembra impossibile ma è così, infatti, a volte, trovare qualche minuto per fare una telefonata ad un amico che non sentiamo da molto oppure leggere quel libro che ormai comincia a mettere un po’ di polvere sulla copertina può diventare una grande conquista. Ecco allora che proviamo a cimentarci in attività dimenticate, ma è proprio in questi momenti che pensiamo anche alla nostra vita e facciamo una serie di considerazioni del tipo: “che cosa poteva essere ma non è stato..” oppure il contrario. Sono momenti particolari che ci inchiodano al muro delle nostre responsabilità, delle nostre scelte, non nei confronti degli altri ma verso noi stessi. Una cosa a cui penso spesso è quanto tempo della mia esistenza dedico alla relazione con gli altri e, devo ammettere che la risposta, non mi soddisfa quasi mai. Allora mi viene spontaneo chiamare qualche amico ma ecco che, da qualche giorno, è cambiata la finalità della mia chiamata, giuro che non ci avevo mai pensato prima. Un tempo la mia chiamata era finalizzata a sentire un amico/a che non sentivo da molto tempo ma molto spesso il mio obiettivo era quello di organizzare, prima o poi, qualcosa insieme, comunque di vederci. Oggi è cambiata la dimensione relazionale, ci si sente spesso per il piacere di sentirsi, lasciando ad un domani non ben identificato la possibilità di vedersi. Un tempo la mia sensazione era di utilizzare strumentalmente la tecnologia per ottenere un qualcosa di ben preciso, determinato. Oggi adopero la tecnologia per me stesso senza un obiettivo ben determinato, potrei quasi dire che sono usato dalla tecnologia per permettere il suo sviluppo e la sua espansione. La tecnologia ormai è talmente radicata nella vita di tutti i giorni che è quasi impossibile dire “io utilizzo..” è diventato banale quasi come dire “io respiro…”.
Qualche giorno fa, ho sentito Khaled un carissimo amico, era in Giordania, un Paese meraviglioso che alterna un paesaggio naturalisticamente bellissimo e con tanta storia e parlando mi è sembrato di vivere con lui, in diretta certe emozioni. Era una videochiamata ma mi ha permesso di vedere certe immagini, certi colori, edifici bellissimi, di quelli che è difficile scordare. E’ stata un bellissimo momento che mi ha fatto riflettere sul valore di certe esperienze. Il fatto di avere più tempo a disposizione è diventato la leva per farci assaporare di più certi attimi. Ovviamente non è la stessa cosa che essere sul posto, con tutti i lati positivi ma anche quelli negativi (tra tutti, ad esempio i costi). Però la possibilità di poter contattare chiunque in qualsiasi parte del mondo e parlarsi come fosse ad un metro da noi, credo che abbia, un non so che, di speciale. Ritrovarsi e avere il tempo per farlo è quindi un’ottima opportunità che anche in un momento delicato come questo, può fare la differenza per noi e per gli altri, la differenza di riscoprire un tempo, un tempo forse perduto tanto tempo fa!

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