Rapporto 2019 Centro Astalli: Integrazione, priorità su cui continuare a lavorare

Tornerà la primavera, perché la primavera la manda Dio”. È questo il messaggio di fede  con cui il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha concluso il suo intervento alla presentazione del “Rapporto 2019” del Centro Astalli. Il Rapporto, come ogni anno, restituisce una fotografia dei richiedenti asilo e rifugiati che durante il 2018 si sono rivolti alla sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati ed hanno usufruito dei servizi di prima e seconda accoglienza che l’Associazione offre.

I numeri della quotidianità- Dopo la toccante testimonianza di Karamoko, giovane rifugiato della Costa d’Avorio con il sogno di diventare ingegnere, Padre Camillo Ripamonti, Presidente del Centro Astalli, ha illustrato le attività del Centro nel 2018, evidenziando come i  progetti sono stati in buona parte centrati sul potenziamento dei servizi e delle attività finalizzate all’inclusione sociale.

Il servizio di accompagnamento all’autonomia è stato rafforzato. Nel 2018 a Roma sono state sostenute 521 persone, il 35% in più rispetto al 2017, e da luglio 2018 il servizio ha ampliato gli orari di apertura. Anche a Palermo lo sportello lavoro ha registrato un aumento dell’80% del numero degli interventi effettuati. A Roma 119 persone si sono rivolte al progetto Comunità di Ospitalità in cerca di soluzioni alloggiative e 61 nuovi beneficiari sono stati inseriti nel programma che il Centro Astalli gestisce in collaborazione con 29 congregazioni religiose e che nel 2018 ha accolto in totale 143 migranti forzati, tra singoli e nuclei familiari.

Il Centro Astalli in cifre

Utenti 2018: 25.000 di cui 12.000 a Roma

Volontari: 594

Associazioni della rete Centro Astalli: 7

Pasti distribuiti: 54.417

Persone accolte: 1.018, di cui 375 a Roma (232 nei centri SPRAR e 143 nelle comunità di ospitalità)

Studenti incontrati nell’ambito dei progetti Finestre e Incontri: 27.124             

Integrazione: nel silenzio si continua a lavorare

Integrazione: nel silenzio si continua a lavorare

Il Centro Astalli, ha ricordato Padre Ripamonti nel suo intervento, continua a ritenere che investire nell’integrazione sia una priorità: “in questi anni come Centro Astalli abbiamo cercato di accompagnare le persone dallo sbarco all’inclusione definitiva salutando come positivi e incoraggiando tutti i progressi fatti dal sistema pubblico di accoglienza verso un sistema unico, in cui l’integrazione fosse una preoccupazione fin da subito; in cui l’attenzione alle persone, specie se più vulnerabili, permettesse delle vie preferenziali e in cui i grossi centri fossero sostituiti da una accoglienza diffusa, in particolare per i richiedenti asilo. I cambi operati dalla legislazione prevedono invece l’accesso di questi ultimi in centri il cui scopo principale è l’attesa della Commissione Territoriale per la valutazione delle domande senza alcuna preoccupazione per l’integrazione (per esempio non è previsto l’insegnamento dell’italiano). Tutto questo ritarda l’inclusione a discapito dell’intera collettività. La nostra accoglienza invece ha sempre avuto negli anni da subito l’obiettivo dell’integrazione“.

Fonte: Centro Astalli

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