L’innovativo pensiero futurista in mostra a Pisa

«Clof, clop, cloch,/cloffete,/cloppete,/clocchette,/chchch…» sono i versi de “La fontana malata”, di Aldo Palazzeschi, poeta futurista. Aderì al movimento che centodieci anni fa fondò Filippo Tommaso Marinetti. Versi d’avanguardia. Fuori dagli schemi. Sferzate di energia. Questo fu il Futurismo. A questa temperie artistica sarà dedicata una mostra dall’11 ottobre al 9 febbraio 2020, a Palazzo Blu, a Pisa, organizzata da Fondazione Palazzo Blu insieme con MondoMostre e curata da Ada Masoero. Esposte più di cento opere per dimostrare che gli artisti futuristi seppero rimanere fedeli alle riflessioni teoriche enunciate nei manifesti. Che divennero immagini dirompenti.

Proposti lo spettacolare ritratto di Marinetti di Rougena Zatkovà, e “Prima che si apra il paracadute”, 1939, di Tullio Crali, opera scelta come immagine di copertina del catalogo della grande mostra “Italian Futurism 1909-1944. Reconstructing the Universe”, curata da Vivien Greene nel 2014 per il Solomon Guggenheim Museum di New York.

In mostra Umberto BoccioniCarlo CarràLuigi RussoloGiacomo BallaGino Severini. E poi Enrico PrampoliniVinicio PaladiniIvo Pannaggi. Citazioni dai manifesti guideranno alla comprensione del significato di invenzioni che comunicano uno stile di pensiero.

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