«Vita notturna e drink non erano per me, l’Islam sì». Il ritorno di Federica

L’Islam l’ha fatta diventare migliore. E confida che lo comprendano i suoi familiari. Federica Khadija,  27enne siciliana ritornata all’Islam, ha sposato un marocchino che vive ha Milano. Nella città lombarda si è trasferita quand’era sedicenne, con la famiglia. «Ho conseguito il diploma in ragioneria, conducevo una vita come tutte le ragazze della mia età – racconta – . Ora lavoro in una libreria a Milano e sono una mamma» .

Come ti sei avvicinata all’Islam?

«Tramite una mia compagna di scuola di origine marocchina: mi incuriosiva sopratutto il velo, mi invitata spesso a casa sua a mangiare il Cous Cous e stavamo in compagnia delle sue sorelle e cugine. La mia prima domanda fu:”Ma perché usi il velo?”, e da lì iniziò, per  curiosità, uno studio dell’Islam» .

Quando hai deciso di fare la shahadah?

«Cinque anni dopo l’incontro della mia amica  ho iniziato a studiare cos’era l’Islam, ma in maniera superficiale. Ho iniziato ad approfondire seriamente dopo l’incontro con il mio attuale marito, sopratutto per le differenze che potevo incontrare se la relazione si fosse fatta più seria. Non ho fatto subito la shahadah dopo il matrimonio, ma un anno più tardi, senza nessuna forzatura da parte di mio marito» .

Cos’è cambiato per te?

«Sopratutto il giro di amicizie, poiché la mia comitiva faceva attività comuni nei giovani, ma non rispecchiavano i miei valori sia prima che dopo il mio ritorno all’Islam. Infatti non era per me andare in discoteca e tornare la mattina seguente, nemmeno bere con le amiche drink alcolici. Ripeto: attività comuni per la maggior parte dei giovani; ma ero notevolmente a disagio. Anche la mia famiglia era contenta del cambio di amicizie, ma preoccupata allo stesso tempo. Mi sento migliorata interiormente, ho fatto nuove amicizie, tra cui tre ragazze di origine marocchina, che sono diventate le mie migliori amiche e che considero parte della mia famiglia; ci vediamo spesso e qualche serata la passiamo tra noi» .

E la tua famiglia come l’ha preso il fatto di essere diventata musulmana?

«Sinceramente i miei familiari non lo sanno ancora, credo che abbiano capito, ma non chiedono. Sono una famiglia molto praticante e vorrei parlarne al momento giusto, in modo che capiscano e vedano che l’Islam migliora le persone. Io uso il velo quando esco fuori, ma non quando vado a trovare i miei. Abbiamo avuto un piccolissimo attrito per il fatto che il mio bambino sia solo musulmano, attrito per fortuna superato subito, e devo ringraziare i miei familiari per la loro presenza e il supporto che mi danno: il loro affetto è fondamentale per me».

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