Vision 2030 di MbS arresta una rapper che canta le donne di Makkah

Nell’hip-hop è normale che si mostri orgoglio per la propria gente, quartiere e città nei testi nelle proprie canzoni. Invece nella moderna Vision 2030 dell’Arabia Saudita dimostrare orgoglio per l’appartenenza a Makkah è considerato reato.

Una giovane ragazza rapper che vive a Makkah, di nome Asayel Slay, di origini eritree, ha scritto una canzone rap intitolata “ragazza di Mecca”. Ella canta delle ragazze di Makkah come “belle e potenti” e rappa: “il nostro rispetto per le altre ragazze, ma la ragazza di Mecca sono zucchero candito”. Nel video che sta spopolando su Youtube, c’è lei che rappa, con la sua base in un caffè, con ragazze e ragazzi della città che ballano.

Nonostante il video è un esaltazione della città e delle sue donne, non vi è in esso  una parola scorretta o oscena, ma il governatore della provincia di Makkah Khaled al-Faisal, non la pensa allo stesso modo, e ha ordinato l’arresto di tutti coloro che hanno prodotto e partecipato al video.

Le sue parole sono state: “La canzone offende i costumi e le tradizioni della gente di Makkah e contraddice l’identità e le tradizioni dei suoi figli di alto rango.”

Vision 2030 avrebbe dovuto portare riforme nel regno, ma spesso queste riforme viaggiano su binari completamente diversi per i cittadini sauditi: gli uomini godono in pieno delle riforme effettuate; per le donne invece bisogna fare una distinzione: per quelle appartenenti alla parte nobile e ricca è quasi simile agli uomini, mentre per le ragazze e donne del popolo, quelle che vivono realmente la vita della società saudita tutto è una chimera, come lo dimostrano fatti accaduti l’anno scorso, quando fu arrestata una ragazza, solo perché scrisse un post su Twitter di contestazione alle politiche contro la Palestina del principe ereditario, e in questi giorni, dopo un anno, possiamo vedere che nulla è cambiato, in quanto si proibisce a una ragazza di esprimere un parere per la libertà delle donne di Makkah.

Dopo la condanna, l’account di YouTube della ragazza è stato sospeso e il video musicale originale è stato rimosso. La rete però ha reagito diversamente e il video è stato ripubblicato da altri account su diverse piattaforme online consentendo, alle persone, di continuare a guardarlo.

È diventato virale sui social, e moltissimi sono stati i post di reazione a questa decisione, tra cui critiche al principe bin Faisal, accusato di essere razzista in quanto se l’è presa con la rapper perché donna e di origine eritrea.

La gara di solidarietà per Asayel, è partita alla grande e artisti di fama mondiale hanno rilasciato il loro parere taggandosi e seguendo i due hashtag che rappresentano l’artista e la sua canzone:

#Mecca_Girl_Represents_Me بن_مكة_تمثلني#

account instagram ” asayelslay

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