Una musulmana e un’ebrea insieme per la bagna cauda

Non è paragonabile ai bucatini alla amatriciana né ai tonnarelli cacio e pepe, né alle orecchiette al pomodoro o agli spaghetti disseminati di cozze e vongole, né forse fa leccare i baffi come le ricette della nostra Khadija Hajou, ma  è servita a creare uno spicchio di ecumenismo. In Piemonte. E dove, altrimenti, visto che parliamo della bagna cauda?Aglio tritato e acciughe dissalate e prive di lisca cotti a fuoco lento in olio extravergine d’oliva. L’intruglio ha avvicinato Daniela Diveroli, cuoca ebrea, e Zolikha Laradji, di origine musulmana, per il “Bagna Cauda Pax”,  celebrazione di uno dei piatti più famosi della cucina piemontese, manifestazione ironica svoltasi dal 22 al 24 novembre in oltre 150 locali della regione. Le due donne hanno cucinato la bagna cauda, sotto la supervisione di chef astigiani, nel refettorio del seminario di Asti. Questa pietanza magari non fa venire l’acquolina alla bocca, ma per questa volta, in occasione della iniziatica organizzata dall’associazione culturale Astigiani, si può non pensare a un piatto di tagliatelle alla bolognese o magari al cous cous.

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