Una giornata di Ramadan

Il Ramadan è il mese della riflessione, della preghiera, del raccoglimento, del rendersi utile e del digiuno.

Nei paesi musulmani è una grande festa della comunità che inizia ogni giorno dopo il tramonto e termina prima dell’alba, per poi trasformarsi nella festa dello spirito e della ricerca di se tesso.

La notte le strade si popolano di gente che si saluta, torna dalle moschee, visita amici e parenti e passeggia sotto le luci che le illuminano a giorno le strade; le luminarie che ricordano il mese sacro sono le caratteristiche lanterne colorate e le innumerevoli lampadine che formano gli spicchi di luna, il simbolo di questo mese.

Per alcuni tutto inizia prima di andare a dormire, di solito si fa a notte fonda, per altri invece solo mezz’ora prima dell’arrivo dell’alba: una leggera colazione, un frutto fresco, magari accompagnato con un biscotto una tazza di the e tantissima acqua, se si riesce a berne un litro abbondante è meglio, poi c’è chi dorme e si risveglia per la preghiera dell’alba o chi aspetta l’ora per pregare.

Se è possibile, si va in masjid e si prega insieme. C’è chi può rimane a leggere in compagnia il Corano sino a che non arriva il pieno giorno per poi tornare a dormire o al suo lavoro, e chi invece torna a casa e cerca di leggere un po’ di versetti del Corano, per poi riaddormentarsi per poi svolgere la sua giornata.

Per chi va al lavoro, si affronta ogni cosa con lo spirito umile del sacrificio, cercando quando arriva il momento della preghiera di recarsi in masjid insieme a tutti gli altri e a leggere qualche versetto del Corano.

Per quelli che non vanno a lavorare, e nei paesi musulmani sono la maggioranza, poiché quasi tutti prendono le ferie, si sta in casa e si cerca di aiutare a fare i lavori di casa o si va in giro per la propria città o villaggio per aiutare chi ha bisogno, si legge il più possibile sulla religione e i versetti del Corano. Nei momenti liberi, nel mese del Ramadan non bisogna mai stare a oziare.

Dopo la preghiera del mezzogiorno di solito ci si riposa, specialmente quando il Ramadan cade nei mesi estivi, per evitare di stare quanto possibile lontani dal caldo.

Al risveglio si torna a fare la preghiera e si svolge la stessa attività del mattino.

Chi lavora di solito lo fa mezza giornata, consentendo cosi il riposo pomeridiano, spesso tutte le attività sono chiuse durante il giorno e riaprono dopo la preghiera del tramonto.

In tutto questo tempo, il musulmano cerca di essere umile, lontano dai litigi, dalle controversie, dalle discussioni e cerca sempre di consigliare il bene e aiutare e rendersi disponibile per gli altri.

Al momento del tramonto ci si prepara per la rottura del digiuno. Ci si organizza in famiglia, o nella masjid, si prepara acqua o una bevanda calda e qualche dattero, sempre in numero dispari, oppure un po’ di frutta e un dolce per riprendere le forze. Al momento dell’adhan, il richiamo alla preghiera, il credente fa la sua invocazione prima di sorseggiare a piccole dosi l’acqua o una bevanda calda, mangiando quello che si è preparato. Per chi fa la rottura del digiuno a casa con i parenti e la famiglia, a fine spuntino si reca in masjid, mentre quelli che hanno deciso di farlo nella comunità religiosa, dopo aver mangiato e bevuto, si preparano per la preghiera.

Chi è in casa si riunisce con la famiglia e compie la preghiera del Maghirb. A termine della preghiera c’è chi mangia sedendosi a tavola con tutta la famiglia festeggiando o chi attende poco prima della preghiera della sera. Dipende molto dalle tradizioni dei paesi di origine. Il magreb africano, di solito fa la cena completa subito dopo la preghiera del tramonto, mentre altri paesi attendono l’arrivo dell’ultima preghiera.

La sera arriva e si va di nuovo in masjid per completare le cinque preghiere. Al termine della quale moltissimi compiono la preghiera che da molte benedizioni a chi la compie, la preghiera del Tarawih.

Terminata, se non è troppo tardi, si chiacchiera in clima gioioso con tutti o si ritorna a casa per stare in famiglia e vivere in armonia e uscire a passeggiare andando a trovare amici e parenti. Al ritorno si legge un po’ di Corano e s’inizia di nuovo a fare tutto come il giorno precedente, con la speranza di migliorarsi.

Le donne hanno lo stesso ritmo quotidiano, con la differenza che frequentano più la masjid, oppure pregano in casa insieme al resto della famiglia. Si dedicano molto di più al cibo, preparando delle meravigliose ricette che si cucinano solo nel mese del Ramadan e spesso sono impegnate tutto il pomeriggio a preparare la cena.

Tutto questo per ventinove giorni, e nessun musulmano si è mai stancato di questa routine, anzi tutti, a fine Ramadan sono dispiaciuti che il mese sia terminato, e si ritorna alla normalità, perdendo quel senso di armonia, rispetto e tranquillità mentale e spirituale che si ha solo compiendo e vivendo questo mese sacro.

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