Supercoppa Italiana a Gedda, le donne in tribune riservate. Salvini: “Uno schifo”

Esplode la polemica politica a due settimane da Juventus-Milan finale di Supercoppa Italiana che si giocherà a Gedda, in Arabia Saudita. La Lega di Serie A ha diffuso un comunicato sulla vendita dei biglietti per la partita in programma il 16 gennaio: 50mila tagliandi sono stati polverizzati in poche ore, sui 60mila totali disponibili. Ma a creare perplessità c’è una regola relativa all’ingresso in alcuni settori delKing Abdullah Sports City Stadium, che sono stati riservati unicamente agli uomini.

Questa la parte del comunicato che ha riacceso le polemiche sulla scelta della città araba come sede della partita: “I settori indicati come ‘singles’ sono riservati agli uomini, i settori indicati come ‘families’ sono misti per uomini e donne“.

La decisione è delle autorità locali che hanno disposto di applicare la regola che vale per gli eventi sportivi nel Paese arabo: le donne possono andare solo nei settori famiglia e solo accompagnate da fratelli, padri e figure maschili della famiglia, mentre il resto dello stadio resta riservato ai tifosi di maschi.

La disposizione non poteva che rinfocolare le polemiche già emerse dopo l’omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi. Il ministro degli Interni, Matteo Salvini, notoriamente tifoso milanista, ha dichiarato: “Che la Supercoppa italiana si giochi in un Paese islamico dove le donne non possono andare allo stadio, se non accompagnate dagli uomini, è una tristezza, una schifezza. Io quella partita, Juve-Milan, non la guardo“.

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