Singapore: incongruenze nei conti del MUIS

I conti del Consiglio Religioso Islamico di Singapore (MUIS) sono stati controllati dall’auditor governativo, che ha riscontrato “errori” in alcune operazioni effettuate dall’Ente.

L’ufficio del revisore dei conti di Singapore (AGO) pubblica un rapporto annuale sulla revisione degli enti governativi, in relazione alla corretta contabilità ed all’utilizzo delle risorse pubbliche. Il MUIS è un Comitato che dipende dal Ministero della Cultura, della Comunità e della Gioventù, ed è sotto la diretta supervisione del Ministro incaricato degli affari musulmani.

Per il controllo dei conti del MUIS, l’Ufficio ha verificato 5 aree : appalti e pagamenti; controlli di accesso su sistemi IT selezionati; gestione delle spese amministrative dell’hajj; gestione del denaro ereditario e assistenza finanziaria, e gestione delle registrazioni relative alle zakat (donazioni).

L’AGO ha dichiarato nel suo rapporto, che è stato rilasciato il 2 luglio, che l’audit di MUIS ha rivelato un “numero di errori che hanno indicato debolezze nei controlli finanziari e nell’amministrazione dell’Ente, in tutte le aree controllate”.

“Tra questi c’erano errori negli appalti, come la mancata definizione di sotto-criteri di valutazione e metodologia di valutazione prima della chiusura di offerte e quotazioni, valutazioni delle proposte non fatte in base ai criteri di valutazione pubblicati e errori nei punteggi assegnati alle proposte”, ha scritto l’AGO.

“Vi sono state anche carenze nella gestione dei diritti di accesso concessi agli utenti di alcuni sistemi IT e casi in cui le spese amministrative di Hajj, relative ai richiedenti deceduti, non sono state rimborsate in modo tempestivo.”

L’autorità ha rilevato le maggiori “criticità” in tre aree: nella valutazione di offerte e quotazioni, nella gestione dei controlli di accesso dei sistemi informatici (compreso per eHalal), e nelle spese amministrative di haj, relative ai richiedenti deceduti, non rimborsate in modo tempestivo .

Il MUIS, in risposta al report di AGO, ha dichiarato di prendere sul serio le conclusioni dell’auditor, riconoscendo gli errori riscontrati, ma affermando che nessun tentativo di frode è stato, alla fine, rilevato.

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