Sì, il Ramadan è per gli italiani (1)

Il Ramadan in Italia non ha lo stesso sapore di come può averlo in un paese musulmano, come abbiamo letto negli articoli precedenti. Non è solo l’aspetto religioso, che per un credente è importante, ma anche per i rapporti umani che s’instaurano in questo mese, dove tutti noi, cerchiamo di migliorarci.

Ed è molto più coinvolgente e più intenso quando chiunque ti circonda, ha i tuoi stessi obiettivi, i tuoi stessi desideri e compie i tuoi stessi sforzi, capendo perfettamente cosa provi, come vivi e come ti sforzi, e quindi ti è vicino anche con un semplice sguardo che ti da il sostegno per andare avanti.

Eh sì, devo dirlo, in Marocco, Egitto, Giordania, Kuwait, Indonesia, Pakistan e tutti gli altri paese musulmani, fare Ramadan è molto più semplice che farlo in Europa e in occidente, specialmente in un paese come il nostro, che nonostante le apparenze, continua a negare, che le sue radici sono invischiate oltre che nel Cristianesimo anche nell’Islam tramite le prime genti che l’hanno portato in giro nel mondo.

Non a caso in Sicilia, in Puglia e ai confini del Nord Est per secoli ci sono stati gli arabi e i turchi, tra il tempo dell’Andalusia e dell’Impero Turco. Non per niente abbiamo intere ricette, frutta, spezie, dolci, parole, architettura, e sembianze fisiche molto simili a un turco, un marocchino o un arabo che a qualcun altro.

Ed è inutile negarlo, ormai la propaganda non ha l’effetto considerato, anzi, spinge le nuove giovani menti a chiedersi il perché e ad accettare ciò che si nega con stupide e idiote frasi fatte. Mi fermo, non continuo ciò che avrei intenzione di scrivere, adesso siamo in periodo di Ramadan, e la polemica la lasciamo a voi che ancora, dopo anni, continuate sempre a chiedere: “Ma come fai a non bere, mangiare, fumare tutto il giorno?”. Ve lo abbiamo ampiamente spiegato in precedenza. E’ tempo che vi sforziate a capire un po’ cosa avete al vostro fianco. Anche solo per cultura, di solito apre la mente. Noi invece, andiamo avanti, spesso contro corrente, contro quelli che si dicono nostri connazionali, e negano ancora oggi che l’insieme del melting pot non è altro che sapere e conoscenza.

Noi siamo il melting pot che negate. Noi siamo gli italiani che abbiamo accettato qualcosa che a voi sembra strano, inconcepibile innaturale. Invece, e non solo a mio parere, ci ha portato serenità, gioia, amore, comprensione, umiltà, sacrificio, rispetto verso tutti, soprattutto per chi non ha compreso la nostra scelta, non per incapacità di voler comprendere, ma per partito preso.

Noi siamo quelli che accettiamo una donna e un uomo vestiti eleganti ma modestamente, quelli che si svegliano quando tutti gli altri dormono, quelli che non bevono alcool, e non lo facciamo perché forse un “altro musulmano, quello straniero, ci possa vedere”, ma è una nostra scelta. Noi siamo quelli che poggiamo la testa a terra e con orgoglio, anche se ha voi, sembra strano, noi siamo proprio quelli, e siamo quelli che festeggiamo il Ramadan appunto, nonostante ancora tutti ci guardano come marziani e, ci dicono sempre: “Dai, un sorso, non muori, non ti vede nessuno, bevi!”

Siamo in italiani e il Ramadan è per gli italiani come noi. Ho avuto il piacere e l’onore di chiedere a tanti fratelli e sorelle del mese sacro, e tutti mi hanno dato la loro risposta diversa ma con una cosa in comune: l’amore nel cuore verso la nostra fede e chiunque e vicino a noi, anche chi ci ha allontanato e non considera i nostri sforzi in questo mese.

Porterò le vostre testimonianze scritte, che, spero, speriamo, serviranno ad aprire i cuori e le menti di chiunque legga.

A voi, un sincero augurio di buon Ramadan e buona lettura dei prossimi pezzi.

 

Facebook Comments Box