Scuola: no alle classi miste. Mamma musulmana non vuole promiscuità in palestra

Una famiglia musulmana dice “No” alla promiscuità nella palestra della scuola: “Nostra figlia non parteciperà alle ore di educazione fisica“. La storia arriva da una scuola di Pordenone: protagonisti sono i genitori di origini magrebine di una ragazza che frequenta un locale istituto. Alla base del fallito tentativo di esonerare l’alunna dalle lezioni di educazione fisica c’era il fatto che i familiari non volevano la contestuale presenza di studenti maschi. Così hanno chieston qualcosa che non si potrà rispettare, perché le famiglie non hanno il diritto di scegliere a quali lezioni far partecipare i propri figli.

La preoccupazione nasceva da un problema che in un Paese occidentale sembra di poca importanza, ma che per i costumi di altre popolazioni di diversa religione e cultura è insormontabile: la palestra della scuola, infatti, è frequentata da classi miste, formate da ragazzi e ragazze che seguono l’ora di ginnastica assieme. Quella promiscuità in un ambiente dove si praticano sport e attività fisica non poteva andare bene.

L’istituto scolastico in questione non ha potuto dar seguito alla richiesta dei genitori, seguaci della concezione più intransigente dell’Islam, che predica la separazione di uomini e donne in determinate attività. Il fenomeno è tra l’altro in crescita. L’alta percentuale di immigrati di religione musulmana ha aumentato anche quella che nelle comunità islamiche si possano creare comportamenti destinati a far discutere.

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