Ricerca di lavoro in Medio Oriente, truffati anche in Italia

Ormai il primo passo per trovare lavoro è l’ effettuare una ricerca su Internet, specialmente sui siti specializzati, magari attratti dalla ricchezza dei Paesi del Golfo. Ma a volte il tentativo di un futuro migliore si tramuta in un’esperienza spiacevole. Infatti, grazie anche ad un’inchiesta del quotidiano Gulf News (che ha contattato venti agenzie di recruiment locali), si è smascherato un giro di frodi negli Emirati. Sembra che il modus operandi dei malintenzionati sia sembra sempre lo stesso: alla risposta dell’annuncio (spesso riportato da altri portali, ma spacciandolo come proprio), si riceveva un’email in cui si diceva che chi aveva compilato il format e allegatovi il curriculum vitae era stato “selezionato”, quindi lo step successivo era un colloquio telefonico (dove l’operatore si presentava come manager dell’azienda) effettuato da un call center in India, e così si confermava l’assunzione. La frode si consumava quando si chiedevano piccole somme, per tasse e oneri fasulli. Si ritiene che l’azienda incriminata rastrelli milioni di dollari ogni anno dall’audace traffico, che si svolge India, Canada, Stati Uniti, Sudafrica, Nuova Zelanda, Italia, Malesia e Singapore.

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