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I NOSTRI ULTIMI POST

Il Marocco realizzerà il più grande stadio del mondo

In vista dei Mondiali di calcio del 2030, il Marocco si appresta a realizzare un’impresa architettonica che promette di lasciare un segno indelebile nel panorama degli stadi mondiali. La città di Casablanca, già pulsante cuore economico e culturale del paese, sarà la sede di un nuovo stadio da 115.000 posti, progettato per essere non solo una meraviglia dello sport, ma anche un simbolo di modernità e tradizione.

Il progetto, frutto della collaborazione tra gli studi di architettura “Oualalou + Choi e Populous”, è ispirato all’estetica dei “moussem”, eventi di convivialità tipici della cultura marocchina. L’obiettivo è quello di creare un impianto che si sposi armoniosamente con le linee architettoniche tradizionali del Marocco, offrendo al contempo tutte le comodità e le innovazioni tecnologiche di uno stadio di livello mondiale.

Situato nella città di El Mansouria, nella provincia di Benslimane, a soli 38 km a nord di Casablanca e vicino all’aeroporto internazionale Muhammad V, il “Grande Stade” si estenderà su un’area di 100 ettari. Il suo design è pensato per accogliere non solo gli incontri sportivi, ma anche per diventare un punto di riferimento per eventi culturali e sociali, riflettendo la vivacità e l’ospitalità marocchina.

Con una capacità di 115.000 spettatori, il nuovo stadio di Casablanca si posizionerà come il secondo stadio più grande al mondo, superato solo dallo Stadio del Primo Maggio di Pyongyang, in Corea del Nord, che può ospitare fino a 160.000 persone. Questo ambizioso progetto non solo eleverà il profilo internazionale del Marocco, ma contribuirà anche a stimolare l’economia locale attraverso la creazione di posti di lavoro e il rafforzamento dell’infrastruttura turistica.

I lavori di costruzione sono previsti per iniziare nel 2025 e si prevede che lo stadio sarà completato entro il 2028, in tempo per ospitare gli eventi più importanti dei Mondiali 2030. Il “Grande Stade” sarà inoltre la casa di due club locali, diventando così un fulcro per il calcio marocchino e un luogo di incontro per appassionati da tutto il mondo.

Il nuovo stadio di Casablanca rappresenta un passo significativo verso il futuro per il Marocco, dimostrando l’impegno del paese nell’accogliere il mondo a braccia aperte e nel celebrare lo sport come mezzo di unione e di festa. Con la sua grandezza e la sua bellezza, il “Grande Stade” è destinato a diventare un’icona non solo per il Marocco, ma per l’intero mondo dello sport.

Dopo quasi 900 anni, l’Adhan risuona a Palermo

Il richiamo alla preghiera ha risuonato nella Moschea di piazza Gran Cancelliere, confermando che la nostra Sicilia è terra di pace e fratellanza. Dopo 839 anni, il suono dell'”Al Adhan” ha riempito l’aria, accompagnato dalle campane delle chiese nel centro storico. L’Imam Ali Al Buraq, Muezzin di origine tunisina scelto dall’Associazione Al Nur, ha guidato il richiamo alla preghiera.

La Cattedrale e la Moschea, adiacenti l’una all’altra nel cuore del Cassaro e del percorso arabo normanno, diventano il simbolo dell’unità tra le spiritualità cristiana e musulmana. Da venerdì, i suoni e le parole delle rispettive liturgie accompagneranno le celebrazioni, unite nel rispetto reciproco.

L’On. Sami Ben Abbdelaali, Deputato del Parlamento Tunisino e Presidente dell’Associazione Al Nur, sottolinea l’importanza di questa condivisione religiosa in un mondo segnato da conflitti e disuguaglianze. Ringrazia il Sindaco Roberto Lagalla e l’Amministrazione per aver promosso la convivenza pacifica e l’integrazione, oltre le differenze di credo e provenienza.

L’Imam della Moschea, lo Sceicco Bedri El Meddeni, riconosce il simbolismo di rinnovare l’appello alla preghiera dopo secoli nella città di Palermo. Questo gesto, in pieno rispetto delle leggi, rappresenta l’unità delle religioni e il dialogo costruttivo, in linea con gli insegnamenti di Papa Francesco sulla fratellanza umana.

In questo contesto, si congratula con le comunità musulmane e ringrazia il popolo palermitano per il suo spirito di accoglienza e fratellanza.

Le Chiese di Pioltello a Fianco della Comunità Musulmana

In una dimostrazione senza precedenti di unità e solidarietà, le tre chiese storiche di Pioltello hanno annunciato il loro sostegno alla comunità musulmana locale. Questa decisione arriva in un momento in cui il dialogo interreligioso e la comprensione reciproca sono più importanti che mai.

La Parrocchia Sant’Andrea, la Parrocchia BVA e la Iglesia La Palabra De Vida hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che sottolinea l’importanza dell’accoglienza e del rispetto delle diverse fedi e culture. “In un mondo segnato da divisioni e conflitti, vogliamo essere un faro di speranza e di unità,” ha dichiarato il portavoce delle tre chiese.

L’iniziativa segue recenti eventi a Pioltello, dove la scuola Iqbal Masih ha deciso di sospendere le lezioni per celebrare la fine del Ramadan, rispettando così la volontà di una significativa porzione del corpo studentesco. La decisione ha suscitato un ampio dibattito, ma anche un’opportunità per rafforzare i legami comunitari.

Don Andrea Andreis, parroco di Seggiano, ha espresso il suo punto di vista: “Il dialogo tra italiani e musulmani a Pioltello è la normalità. La scelta di sostenere la comunità musulmana è stata pensata da tempo, sono anni che si pensa a una decisione del genere”.

Le chiese hanno annunciato una serie di iniziative congiunte, tra cui incontri interreligiosi, progetti di servizio comunitario e programmi educativi, per promuovere la comprensione e la collaborazione tra le diverse fedi.

Con questo gesto, le chiese di Pioltello non solo mostrano il loro sostegno alla comunità musulmana, ma anche il loro impegno verso la costruzione di una società più inclusiva e armoniosa.

Il Sindaco di Reggio Emilia, partecipa all’Iftar

L’Associazione Comunità Islamica Reggiana ha tenuto ieri sera presso la propria sede in via Piccard la nuova edizione della Cerimonia del Ramadan 2024.

È stata un’occasione preziosa durante la rottura del digiuno per condividere valori di incontro, dialogo e convivenza pacifica. Il mese di Ramadan porta con sé una profonda spiritualità che invita alla riflessione sui doveri religiosi verso sé stessi e gli altri.

Circa 200 ospiti hanno preso parte all’evento della Cerimonia del Ramadan, che ha visto le porte spalancate per tutta la cittadinanza di Reggio Emilia, incluse famiglie, rappresentanti della chiesa, autorità locali, enti pubblici e membri della società civile.

Il Sindaco Luca Vecchi ha elogiato la comunità islamica per il suo esemplare processo di integrazione, sottolineando il livello di civiltà e le relazioni costruite nel tempo. Ha dichiarato: “Abbiamo camminato insieme, contribuendo a progetti e risolvendo problemi”.

“Dal canto suo, Don Daniele ha sottolineato l’importanza della pace, della pacificazione e della convivenza armoniosa, incoraggiando l’intera comunità reggiana, compresi cittadini, autorità e media, a promuovere in modo responsabile e metodico il concetto di pace”.

Una serata che ha rafforzato i legami tra le diverse comunità presenti a Reggio Emilia, promuovendo l’importanza del rispetto reciproco e della convivenza pacifica.

Monfalcone, scontro musulmani-Comune. Il TAR permette la preghiera

Indian Muslims offer prayers on Juma-tul-wida, or the last Friday of Ramadan, at Jama Masjid, or the Grand Mosque, in New Delhi, India, Friday, Aug. 2, 2013. Muslims across the world are marking the holy month of Ramadan. (AP Photo/Altaf Qadri)

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Friuli Venezia Giulia ha recentemente accolto il ricorso presentato dal circolo culturale islamico di Monfalcone, consentendo ai fedeli di svolgere le proprie preghiere all’esterno del centro.

Il Comune aveva precedentemente emesso un divieto che limitava l’accesso all’area esterna dell’immobile dell’associazione, ribadendo inoltre il divieto di utilizzo dell’edificio per mancanza del certificato di agibilità. Tuttavia, il TAR ha deciso di sostenere il ricorso presentato dall’associazione islamica, contraddicendo completamente la posizione iniziale del Comune.

Il legale dell’associazione islamica ha commentato che questa decisione del TAR rappresenta una sconfitta totale per la linea difensiva adottata dal Comune.

Dall’altra parte, il Comune di Monfalcone ha annunciato che intende presentare un appello contro la decisione del TAR, mantenendo quindi la sua posizione originaria.

L’influenza islamica sul film Dune

L’adattamento cinematografico di “Dune” di Denis Villeneuve ha suscitato un notevole interesse per il modo in cui incorpora e rappresenta elementi ispirati alla cultura musulmana. Il film, basato sul celebre romanzo di fantascienza di Frank Herbert, presenta una serie di riferimenti e allusioni che rispecchiano varie sfaccettature dell’Islam e delle società arabe.

Il linguaggio di “Dune” è permeato di termini arabi, molti dei quali hanno radici islamiche. Parole come “Muad’Dib”, “Jihad”, e “Mahdi” sono usate per arricchire la narrativa e fornire uno sfondo culturale autentico. Questi termini non sono solo decorativi; riflettono concetti filosofici e spirituali profondi che sono centrali nella trama del film.

I Fremen, gli abitanti indigeni del pianeta desertico di Arrakis, mostrano pratiche culturali che ricordano quelle delle popolazioni nomadi musulmane, come i beduini. La loro economia basata sull’acqua e il loro sistema di valori riflettono l’importanza dell’acqua nel deserto, simile a come l’Islam enfatizza la pulizia e la conservazione dell’acqua.

“Dune” esplora anche il potere della religione come forza politica e sociale. La storia di Paul Atreides, che diventa una figura messianica per i Fremen, è un parallelo con le figure storiche islamiche che hanno unito le persone sotto una causa comune. Il film mette in luce come le credenze religiose possano essere utilizzate per influenzare e guidare le masse.

La rappresentazione dei Fremen e la loro cultura nel film ha sollevato questioni di sensibilità culturale e appropriazione. Villeneuve ha affrontato queste sfide con attenzione, cercando di evitare stereotipi e rappresentazioni inesatte. Il cast multietnico e la narrazione rispettosa contribuiscono a una rappresentazione più equilibrata e riflessiva.

L’impatto di “Dune” va oltre l’intrattenimento; stimola il dialogo sulla rappresentazione delle culture musulmane nei media mainstream. La ricezione del film ha mostrato un’apertura verso la comprensione e l’apprezzamento delle diverse culture, anche se alcune critiche sottolineano che c’è ancora spazio per migliorare.

“Dune” funge da ponte tra la fantascienza e il mondo reale, offrendo una finestra sulle complesse interazioni tra cultura, religione e politica.