“Razzismo nella Sanità”. La denuncia dal convegno Amsi

Esiste razzismo nella Sanità. Ci sono medici di seria A e quelli di B. E i medici stranieri tornano nei Paesi di origine perché sfruttati. Sette euro all’ora nella Sanità privata. Il congresso di Amsi (Associazione medici di origine straniera in Italia) che si svolgerà a Roma il 30 novembre alla clinica Ars Medica denuncerà queste discriminazioni. Titolo del convegno: “Traumatologia stradale. Diagnosi cura e riabilitazione”.

Sarà affrontata anche la questione dei concorsi pubblici e dell’iscrizione agli albi. Attenzione all’anomalia registrata a Bolzano, dove medici che non parlano italiano possono esercitare la professione senza l’equiparazione dei titoli, prevista per legge. Lo prevede una legge provinciale, come se l’Alto Adige non facesse parte del Servizio sanitario nazionale. Secondo il presidente di Amsi, Foad Aodi, si tratta di offesa alla lingua e alla cultura italiane, di  razzismo linguistico puro. Il medico attacca: «Non vediamo nessuna risposta concreta dalle istituzioni riguardo i diritti del professioni della Sanità di origine straniera che esercitano in Italia, abbiamo ricevuto solo promesse e constatato tanta paura da parte di tutti affrontare queste tematiche, in particolare i concorsi pubblici per i medici stranieri e la pratica della circoncisione preventiva».

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