Pregare in Moschea in sicurezza? L’idea di una start-up di musulmani italiani

Il problema della preghiera in Moschea, sta causando molte contestazioni, il fattore principale è proprio la preghiera in sicurezza, ma una proposta interessante arriva dalla Lasers & Photonics Solutions, start-up italiana innovativa, fondata da giovani musulmani diplomati e studenti di Ingegneria, sotto la guida dell’ingegnere e professore italiano di fede musulmana e con passaporto pakistano Muhammad Muddaththir Silvio Gualini, presidente di Jamia Al Karam Italia.

Di seguito riportiamo della start-up:

“Ogni giorno tutti ci ponevamo le stesse domande, “quando e come riaprire il paese”, una questione che teneva diviso il paese tra chi diceva “riapriamo tutto”, e chi invece lo vedeva come un “disastro sul disastro”. La tanto attesa e discussa fase 2, la fase della parziale riapertura è iniziata il 4 Maggio e lo Stato continua a ribadire a tutti i cittadini che è essenziale la cautela soprattutto per le prime due settimane, nel frattempo secondo le principali aziende farmaceutiche come, Johnson & Johnson, Glaxosmithklime affermano che la produzione di vaccini di massa sarà possibile solo nel settembre 2021, altri colossi come Roche e Novaratis invece ritengono che non sarà possibile prima di 2 anni, perciò, al momento dobbiamo pensare di convivere con il Corona Virus.

Con la circolare del 7 Maggio del Ministero dell’Interno del dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione consente l’esercizio delle attività di culto nel rispetto di tutte le norme precauzionali per il contenimento dell’epidemia, in particolare la stessa circolare affida alle autorità l’organizzazione per il rispetto di tali norme. Per chi ha frequentato una masjid anche solo poche volte si sarà accorto che spesso manca l’ordine all’interno di essa, le persone tendono a muoversi liberamente, passando tra ogni piccolo spazio che trovano senza l’accortezza di rispettare chi magari sta pregando o addirittura scavalcando altre persone, situazione che logicamente non potrebbe essere accettabile nell’attuale epidemia.

A tale scopo la società Lasers & Photonics Solutions, start up innovativa fondata da giovani musulmani diplomati e studenti di ingegneria propone una possibile soluzione per la riapertura delle masjid in totale sicurezza e nel rispetto delle norme. La soluzione proposta, come si può vedere dall’ acclusa illustrazione, è composta da separatori in plexiglas, disposti uno di fianco all’altro ad una distanza tale da permettere l’esecuzione della preghiera
agevolmente e creando una barriera fra i fedeli rispettando così le linee guida imposte dallo Stato. La proposta consiste nella formazione dietro l’Imam con l’intenzione di distanziare le file di almeno 1 metro una dall’altra, i vantaggi di questo distanziamento tra le file sono duplici: in primo luogo garantisce il rispetto delle norme di contenimento dell’epidemia ed in secondo luogo fornisce una via di movimento per i fedeli, che pertanto possono muoversi lungo di essa verso l’uscita. Questa soluzione inoltre obbliga i fedeli a seguire la fila indiana come ulteriore precauzione. La particolarità della soluzione proposta sta nel fatto che la base posteriore dei separatori permette di tenere i piedi virtualmente a contatto fisico rispettando così l’hadith contro la circolazione dello Satan-rajeem, oppure (anche se un’po’ fastidioso) se l’organizzazione della Masjid lo ritenesse più opportuno è stato pensato di alzare di 10 centrimetri da terra i separatori di plexiglas e di mantenere una distanza più  ravvicinata tra i due separatori così da permettere il contatto vero e proprio fra i piedi.

Invece, adottando dei separatori in tessuto od in plastica trasparente la soluzione permetterebbe di poter sentire il contatto tra le spalle dei fedeli. Questa soluzione ha in più il vantaggio di essere più economica del plexiglas che per contro è più durevole. Si fa notare che il tessuto pone una serie di problemi ritenendo polvere, limitando la luminosità dell’ambiente e non è certo adatto a chi soffre di claustrofobia visti gli spazi più stretti. È evidente che i fedeli devono rispettare le norme di contenimento imposte dal legislatore, in particolare osservare l’obbligo di indossare la mascherina, mentre alle masjid spetta una efficiente comunicazione con i fedeli ed imporre delle regole stringenti, si consiglia vivamente di far eseguire l’abluzione in masjid (anche qui senza dimenticare l’ordine e
l’igiene) in modo tale che ogni fedele esegua una igienizzazione personale in particolare delle mani che devono essere lavate strettamente con sapone, non solo, le masjid sono tenute ad eseguire un’adeguata igienizzazione dell’intero locale”.

 

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