E’ il politically correct che distrugge le tradizioni, non gli stranieri. Buone Feste!

E’ quello che accade negli ultimi anni: la cancellazione delle tradizioni della nostra Italia in nome di una correttezza che di certo non cerca il popolo e lo straniero.

Nel pomeriggio antecedente il lockdown delle feste di fine anno, ero in giro con un fratello che mi raccontava del figlio a scuola e di quello che era accaduto in questi ultimi giorni prima delle vacanze.

Il bimbo frequenta i primi anni delle scuole materne ed è figlio di una coppia mista di religione musulmana. Asilo dove convivono diversi colori che rendono quell’istituto uno splendore di allegria, i colori rallegrano il mondo. Naturalmente differenti culture e religioni. E ai bimbi questo non importa.

Cosi arriva l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze si fa la consueta festa con bimbi e genitori, che quest’anno, a quanto pare è stata trasmessa on-line per i problemi che conosciamo. Il fratello mi dice mentre passeggiavamo: “Sai quali canzoncine hanno cantato oggi per la recita della scuola materna di mio figlio?”. Gli rispondo: “Va bè le solite!”. Si gira, mi guarda e con un sorriso beffardo pronunciando ininterrottamente le prime due sillabe: ” Si, aggiornati, hanno cantato mamma Africa, mamma Asia, mamma America e … “. Lo interrompo: “E sono canzoni di Natale?”. Mi risponde scuotendo la testa: “Politacally correct!”.

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Queste orrende due parole che sono usate per cancellare le tradizioni e renderci tutti simili. Questa stupida trovata di alcuni pseudo psicologi atei che si ostinano a togliere il presepe nelle scuole usando per i loro scopi gli stranieri. Ed ora anche le canzoncine?

Abbiamo riempito il giornale di articoli che dicevano chiaramente che a noi musulmani, il presepe, come la croce appesa nella scuola non danno assolutamente fastidio. Perché allora questi pseudo psicologi atei ci incolpano di non volerli, quando sono loro a cancellare ogni riferimento alle nostre radici usando noi musulmani?

Mi chiedo, come possono sentirsi i nonni che assistono alla recita del nipote e sono costretti a queste idiozie e poi alla domanda del perché, gli è risposto per non “offendere la sensibilità dei musulmani e delle altre religioni”?

Sensibilità dei musulmani? La nostra sensibilità è offesa quando questi pseudo intellettuali psicologi urlano in tv additandoci come terroristi solo perché noi facciamo le 5 preghiere al giorno, la nostra sensibilità è offesa quando questi pseudo professori appositamente urlano a tutti che “la povera donna è stata costretta dall’uomo a indossare il velo” e quindi non trova lavoro.

Questo a noi dà enormemente fastidio e ci offende, non di sicuro delle canzoncine di Natale che fanno conoscere ai bambini la propria cultura e quella del paese che li ospita. Invece di eliminare le canzoncine o le recite con i presepi, perché non aggiungere a queste anche le recite, le canzoncine delle feste dei musulmani quando noi finiamo il Ramadan? O il festeggiamento del Sacrificio? Questa è inclusione, non la vostra maledetta cancellazione delle tradizioni con l’uso del politacally correct.

Siate onesti e dite a tutti che volete cancellare ciò che ci ha resi quello che siamo. E io contro di voi e contro le vostre assurde idee dico a tutti: “Buone Feste e siate in allegria festeggiando con i vostri cari e vicini cristiani ed ebrei.”

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