Natale vietato a scuola, la preside risponde:«Integrazione non è togliere qualcosa»

Ci risiamo. Per non turbare la serenità dei no cristiani si vieta la recita di Natale a scuola in una scuola dell’infanzia di Maiolati Spontini (Ancona). Negato anche il presepe. Può una manifestazione del sentimento religioso offendere chi professa altre religioni)? Assurdo. Semmai in questo modo si discriminano i bambini cattolici. Se la Costituzione italiana recita, all’articolo 8, «Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano», perché allora si nega quella organizzazione? Non si mina certo la laicità dello Stato garantendo una manifestazione religiosa in luoghi pubblici. Evidentemente il tema, così come quello dell’integrazione,  non pare alla portata delle due maestre che hanno assunto la decisione.

La risposta della preside, riportata dall’Ansa: «La recita si farà e sarà una grande festa inclusiva in cui anche le famiglie di bambini di altre confessioni religiose potranno portare il loro contributo, con fiabe, recite e tradizioni proprie. La vera integrazione non è togliere qualcosa, pensando di urtare con le nostre tradizioni la sensibilità di altre comunità, la vera integrazione è aggiungere, conoscersi, incontrarsi».

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