Moschea a Pisa, negato il permesso a costruire. L’Imam:” Il Comune trovi la soluzione o risarcisca”

La Comunità musulmana di Pisa, tramite l’Imam Mohammad Khalil è pronta a dar battaglia burocratica ricorrendo al Tar. Dura ormai da tanto tempo il “caso Moschea” ha Pisa, la pratica fu presentata il 9 maggio 2016, dopo tanti rimpalli amministrativi l’imam ha fatto sapere che la decisione del Comune è arrivata alcuni giorni prima del parere della Soprintendenza che richiamava una “parte relativa alla tutela archeologica”dell’area dove dovrebbe sorgere la Moschea. “Ci sono sessanta giorni di tempo – ha spiegato Khalil – dalla metà di giugno, quando è stato emesso il diniego alla moschea, per il Comune per ritirare quel documento. Se ciò non accadrà allora procederemo con le vie legali. Continuando: “Da anni ripetiamo alla nostra comunità di avere pazienza, ma ora molti sono stanchi e il rischio è che nascano decine di moschee in giro per la città in garage, fondi commerciali e altri locali presi in affitto. La comunità islamica pisana è composta da 27 nazionalità diverse e ciascuna potrebbe volere il proprio luogo di culto, questo potrebbe generare problemi di sicurezza e trasparenza, visto che noi durante la nostra preghiera del venerdì usiamo l’italiano come lingua ufficiale, ma se nasceranno tante moschee potrebbe non essere più così. E non possiamo più continuare a chiedere pazienza, anzi in assenza di collaborazione dal Comune daremo supporto logistico a chi deciderà di seguire altre strade”.

Infine l’Imam e presidente del centro islamico lamenta la mancanza di dialogo con il Comune, dichiarando: “Chiediamo al Comune di ripensarci, di annullare il diniego e dare il permesso, e alla Soprintendenza di confermare il parere con le prescrizioni. Abbiamo rispettato tutte le richieste e le leggi. Aspetteremo una risposta, ma intanto il nostro legale sta lavorando per agire legalmente contro questa che ci sembra un’ingiustizia”, “Abbiamo scritto molte lettere, senza mai avere risposta. L’ultimo incontro che abbiamo avuto è stato il 6 agosto scorso, quando in poche parole ci hanno detto solo che dovevamo spostarci. Bene, i problemi della politica non ci riguardano, noi abbiamo un rapporto con un ente, il Comune: trovi una soluzione o risarcisca“.

Previsto per sabato 13 luglio alle ore 18:30, un sit-in davanti al Comune.

 

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