Medici sottopagati, altre segnalazioni. L’Amsi lancia un manifesto per dire basta

Foad Aodi, fondatore dell’Amsi (Associazione Medici di Origine Straniera in Italia) e Consigliere dell’OMCEO di Roma, dopo l’ennesima denuncia della sottopaga dei medici stranieri e non a 7 euro l’ora nella sanità privata, propone un manifesto al mondo politico e medico nel giorno della Festa del Lavoro per dire #No7EuroaiMedici e #NoallaZonaGrigia dove si trovano i medici schiacciati sia giovani che medici stranieri che della Sanità pubblica e privata. Tale manifesto comprende 15 cause che incrementano carenza dei medici e la fuga massiccia all’estero.
Dopo l’ultima denuncia – dichiara Aodi – abbiamo ricevuto numerose adesioni da associazioni di medici, sindacati, albi professionali e incoraggiamento per la responsabilità che l’AMSI mette nelle sue denunce e statistiche. Inoltre, abbiamo ricevuto altre 50 segnalazioni di medici stranieri e italiani che confermano la nostra denuncia dei 7 Euro l’ora per i medici. Proprio le richieste giunte all’Amsi, più di 6000 dall’Italia e più di 16.000 dall’estero (Europa, Medio Oriente, Sud America e Asia) dall’1 gennaio 2018  hanno fotografato la situazione e la carenza dei medici a livello mondiale, comprese le cause che elenchiamo qui e che costituiscono il nostro Manifesto #No7EuroaiMedici e #NoallaZonaGrigia per curare la patologia della fuga dagli ospedali e dall’Italia da parte dei medici italiani e stranieri“:
1) mancano 10mila borse di studio per specializzazione di medici giovani;
2) sottopaga ai medici stranieri con 7 euro all’ora oltre lo sfruttamento lavorativo e pagamento in ritardo;
3) contratti a tempo determinato per i medici stranieri per un breve tempo e poi scaricati quando si arriva al concorso;
4) stipendi molto bassi in Italia rispetto ai paesi europei (media mensile sui 3500-5000 €) e nei Paesi del Golfo (media mensile 15.000 € con tutte le spese pagate);
5) muri burocratici e lunghi rispetto gli altri paesi europei e arabi (circa 2 anni per il riconoscimento dei titoli esteri compreso la lingua italiana e tirocinio);
6) obbligo di cittadinanza per poter sostenere concorsi da parte dei professionisti della sanità di origine straniera;
7) il costo economico e psicologico di una medicina difensiva sempre più mordente;
8) pagamento prestazione ai medici specialisti  in base al pagamento delle assicurazioni;
9) il costo alto delle assicurazioni per responsabilità  professionale e per l’aggiornamento professionale Ecm;
10) non si esce dal tunnel del precariato e le regioni commissariate;
11) crisi economica e tagli alla sanità negli ultimi anni;
12) turni massacranti per i medici e che lavorano senza tranquillità e Serenità;
13) eccesso di burocrazia nella professione medica;
14) spot mediatici anti medici;
15) eccesso di aggressioni nei confronti dei medici
 
Il prof. Foad Aodi

Il prof. Aodi invita tutti ad aderire al manifesto per combattere precariato, sottopaga, stress, sfruttamento del lavoro, fuga dei cervelli, guerra tra poveri e per  tutelare il diritto alla salute, il SSN, la collaborazione interprofessionale, la fiducia tra medici e pazienti, i servizi erogati sia nel pubblico e privato che devono essere rispettati nello stesso modo e in base alla qualità e non la quantità. Aodi conclude poi ringraziando la Fnomceo, l’Omceo di Roma, Ordini dei Medici e Albi professionali per il loro appoggio e sostegno a tutte le battaglie per l’interesse comune e per trovare soluzioni congiunti per i 50mila medici che serviranno entro il 2025 secondo le stime sia nel pubblico, che nel privato.

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