Medici per i Diritti Umani, presentato il V rapporto “Terraingiusta”

Per il sesto anno consecutivo, il team di Medici per i Diritti Umani (Medu) è tornato a prestare prima assistenza medica, orientamento socio-sanitario e supporto legale ai lavoratori agricoli stranieri giunti nella Piana di Gioia Tauro per la raccolta degli agrumi. Grave sfruttamento lavorativo, marginalità sociale e abitativa, condizioni di vita estremamente precarie restano una tragica realtà per gli oltre 2000 migranti che anche quest’anno hanno raggiunto la Piana in cerca di un’occupazione. A ciò si sono aggiunti i ripetuti sgomberi, i tragici incendi che hanno portato alla morte, solo nei primi mesi dell’anno, di 3 giovani migranti e i primi effetti del cosiddetto Decreto sicurezza e immigrazione.

Medu ha realizzato quest’anno – oltre alle attività di cura e orientamento rivolte a tutti i migranti – un progetto pilota che ha previsto attività di formazione e inserimento lavorativo per un ristretto numero di beneficiari in un ambito specializzato dell’attività agricola, nell’ottica di sperimentare un modello di inclusione socio-lavorativa alternativo all’economia dei ghetti e dello sfruttamento.

Nel corso della conferenza stampa del 15 maggio scorso sono stati presentati i dati sulle condizioni di vita, di lavoro e di salute raccolti dal team della clinica mobile da febbraio ad aprile 2019. Dei 438 migranti a cui la clinica mobile di Medu e gli operatori legali di A Buon Diritto hanno prestato assistenza sanitaria e fornito orientamento socio-legale nell’ultima stagione agrumicola, il 93% era titolare di un regolare permesso di soggiorno, ma solo la metà delle persone intervistate aveva lavorato negli ultimi tre mesi e di queste solo il 60% aveva un contratto di lavoro, nella maggior parte dei casi di breve durata.

Tali dati confermano l’espansione del fenomeno del cosidetto “lavoro grigio“, caratterizzato da irregolarità nelle buste paga, nella denuncia delle giornate lavorative e da violazioni delle norme sulle condizioni di lavoro. Meno della metà dei pazienti con regolare permesso di soggiorno risultava iscritto al Servizio Sanitario Nazionale, in un contesto in cui le pessime condizioni di vita hanno contribuito a rendere ancor più precarie le condizioni di benessere psico-fisico della popolazione.

Oltre ai team di Medu e A Buon Diritto, alla conferenza stampa sono stati invitati ad intervenire, per approfondire le specifiche problematiche e discutere le possibili soluzioni, il sindaco del Comune di San Ferdinando, il Prefetto di Reggio Calabria, la Segretaria Generale della Cgil di Gioia Tauro, l’Assessore al lavoro e welfare della Regione Calabria e un Rappresentante del Comitato per il riutilizzo e il recupero delle case vuote nella Piana di Gioia Tauro.

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