Marocco, arrestate altre 5 persone per l’omicidio delle due turiste scandinave

People hold flowers and photos depicting the murdered Scandinavian tourists reading in Arabic 'A terrorist has no religion' as they gather to pay tribute to the victims, in front of the Norwegian embassy in Rabat, Morocco, 22 December 2018. According to media reports, four Moroccan nationals arrested on suspicion of having been involved in the deaths of two female Scandinavian tourists appear on a video as they pledge their loyalty to the Islamic State terror organization. The bodies of Maren Ueland from Norway and Louisa Vesterager Jespersen from Denmark were found nearby the village, a popular trekking area in the Atlas Mountains. ANSA/JALAL MORCHIDI

Altri cinque sospetti sono finiti in manette per l’omicidio in Marocco delle due turiste scandinave a Imlil, alle pendici del monte Toubkal. Sale così a 18 il numero di persone che, secondo le indagini del BCIJ, l’ufficio centrale di indagini giudiziarie, potrebbero essere coinvolte a vario titolo nell’orrenda fine di Louisa Vesterager Jespersen, danese di 24 anni e di Maren Ueland, anch’essa svedese di 28 anni.

Se le accuse fossero confermate, si profilerebbe una rete di malavitosi, secondo gli inquirenti “ispirata all’Isis” e “sotto l’influenza dell’emiro del terrore, Abu Bakr al Baghdadi“, ma non direttamente collegata all’autoproclamato Stato islamico. È Abdelhak Khiame, il capo del BCIJ, che lo ha affermato in un’intervista pubblicata nei giorni scorsi.

Per i primi quattro arrestati è stato trovato un video nel quale i presunti assassini prestano giuramento all’Isis di cui si dicono “soldati“. Non ci sarebbero però al momento evidenze del fatto che l’omicidio sia stato commesso in coordinamento con i terroristi attivi in Siria, Iraq o Libia.

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