Libia, si dimette l’inviato speciale dell’Onu, Salamé

Dopo due anni di lavoro Ghassan Salamé, inviato speciale dell’Onu per la Libia, si è dimesso dal suo incarico, ufficialmente per motivi di salute. La notizia è stata resa pubblica dallo stesso funzionario con un tweet.

“Mesi di stress insostenibile” è il suo commento amaro. “Per due anni ho cercato di riunire i libici, di frenare le interferenze esterne e preservare l’unità del paese. Dopo il vertice di Berlino è stata emessa la risoluzione 2510 e sono state aperte tre strade, nonostante l’esitazione di alcuni: oggi dichiaro che la mia salute non consente più questo tasso di stress, perciò ho chiesto al segretario generale di sollevarmi dall’incarico augurando alla Libia pace e stabilità”.

Da tempo il diplomatico libanese, inviato Onu e capo della missione Unsmil, aveva fatto sapere che non avrebbe completato il suo mandato. Per molti la mossa è un’implicita ammissione di sconfitta, da parte della comunità internazionale, per non essere stata in grado di convincere gli attori esterni presenti in Libia a porre fine alla guerra civile tra Khalifa Haftar, il capo del sedicente Esercito nazionale libico (Enl), e il governo riconosciuto dalle Nazioni Unite di Fayez al-Serraj, con sede a Tripoli.

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