Libia, BBC dimentica Italia tra i leader anticrisi

Sono menzionati con merito gli sforzi diplomatici della Germania nella conferenza di Berlino, si parla degli interessi di Putin e di Erdogan, si fa un accenno alla destabilizzazione che può creare l’atteggiamento ambiguo della Francia, unitamente agli interessi di Egitto ed Emirati Arabi Uniti. Si menziona persino il disinteressato Boris Johnson, ma non si fa parola della presenza del gruppo italiano con il ministro degli Esteri Di Maio e il premier Giuseppe Conte a Berlino. Questo si apprende nel report da Berlino della BBC, che tutto il mondo ha rilanciato, data la storica autorevolezza del network.

Forse è un dazio per lo scivolone della brutta figura che l’Italia ha fatto non avvisando i leader libici della loro compresenza a Roma pochi giorni fa, questione che ha costretto tutti a un ulteriore lavoro diplomatico per ricucire lo strappo e tornare a parlare della tregua. Eppure bisognerebbe considerare la portata storica del ruolo tra Italia e Libia, nel bene e nel male, soprattutto negli ultimi anni, nel ruolo di contrasto e contenimento delle esuberanze francesi, per esempio.

Non è un caso se una delle possibili soluzioni alla crisi, molto apprezzate dal consesso berlinese, è stata proposta e spinta proprio dall’Italia: una forza di peacekeeping europea avallata dall’Onu che garantirebbe gli interessi di tutti e imbriglierebbe in un contesto regolato proprio l’azione destabilizzante di Macron e soci. Ma tanto gli italiani quanto i cittadini di tutto il globo preferiscono coltivare lo stereotipo da barzelletta dell’Italia, grazie ai suoi demeriti, certamente, ma anche per l’assenza di copertura mediatica, e in sintesi di deontologia, da parte di uno dei più influenti network mediatici al mondo.

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