Le mense Halal? In Italia non dovrebbero essere un problema

L’ultimo caso è proprio di qualche giorno fa, quando, a Mestre, durante un colloquio tra genitori e insegnanti, alcune famiglie di fede musulmana hanno avanzato una richiesta di un menù alternativo a base di carne halal. Logicamente, come spesso succede, si è scatenato un putiferio, nel quale il deputato leghista Alex Bazzaro ha definito l’accaduto come una mancanza di integrazione e che si deve sposare la tradizione italiana, dichiarando testualmente:«È tutto tranne che un segno di integrazione. Una deroga per esigenze mediche si può comprendere, ma non voler accettare gli usi e costumi della nostra cucina è inaccettabile: chi sceglie l’Italia sposa le nostre tradizioni».

Questo caos viene spesso e solamente strumentalizzato, è un falso problema. Infatti la carne halal nella stragrande maggioranza dei casi è prodotta da animali allevati in Italia e lavorata in mattatoi italiani, ha solo una macellazione differente, definita “macellazione rituale” regolamentata dallo stato italiano e dall’Unione europea (Regolamento 1099/2009 – CE), quindi stiamo parlando di prodotti totalmente italiani che non vanno a intaccare la cultura e la tradizione italiana. Nel nostro Paese qualcosa si è iniziato ha muovere, la mensa Halal sta prendendo piede sempre di più, poiché la popolazione infantile di fede musulmana sta crescendo in maniera esponenziale. Per questo, come a Napoli, si offrono dodici menu differenti all’interno delle scuole, in modo da sopperire alle diverse esigenze delle varie comunità. Il consumo di carne halal, per la persona di fede diversa da quella islamica, è assolutamente impercettibile, non si nota nessuna differenza, ma è fondamentale per chi è praticante. Inoltre, le aziende fornitrici hanno bisogno di osservare delle accortezze particolari in fase di preparazione del piatto da servire, in modo da evitare contaminazioni “haram” (illecite).

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