Le malattie dei migranti sotto la lente di un convegno romano

Quali sono le patologie più frequenti negli immigrati? Lo riferirà il convegno in programma il 19 ottobre, organizzato dall’Omceo (Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri) di Roma, durante il quale si confronteranno esperti e specialisti italiani e stranieri. Al dibattito su “Le patologie più frequenti nei migranti e le emergenze sanitarie” contribuirà l’Ordine degli avvocati, oltre alla direzione generale delle Asl Roma 4 e Roma 5. Dibattito che vale come corso di aggiornamento. Si svolgerà nell’aula “Roberto Lala” dell’Omceo, nella Capitale.

«Si conferma ancora una volta che gli immigrati non portano malattie ma si ammalano dopo il loro arrivo in Italia – sostiene Foad Aodi, consigliere dell’Omceo -. Le visite più richieste dai migranti in Italia sono per il venti per cento ginecologiche , per il dieci sono pediatria, ortopediche per il quindici, e di emergenza e pronto soccorso per il dieci per cento. Quelle dermatologiche sono il cinque per cento dei casi, così come quelle di cardiologia, di gastroenterologia e quelle relative all’apparato respiratoria. Visite per malattie infettive solo nel due per cento dei casi, mentre sono il sette per cento delle visite quelle per le patologie trasmesse sessualmente».

Aggiunge Aodi:«In questi mesi abbiamo lavorato molto insieme alle tre commissioni afferenti all’area rapporti con i Comuni e affari esteri: commissione Solidarietà e cooperazione internazionale, quella dei medici di origine straniera e collaborazione inter-professionale e quella “Comuni Uniti”. Ci siamo riuniti ogni due mesi e abbiamo organizzato già un convegno a maggio scorso su salute e flussi migranti, oltre a proporre al Consiglio dell’Omceo il documento-manifesto “Sanità e integrazione e per una salute globale”, che sarà illustrato in apertura del convegno di sabato prossimo».

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