Le kebabberie offrono davvero prodotti halal?

Ormai il kebab sta entrando sempre più nella cultura italiana, ogni città ha varie kebabberie con tanto di marchio halal in bella vista, ma quello che offrono è davvero halal? Non parliamo di tutte le attività, sia chiaro, perché sono escluse tutte quelle che offrono “esclusivamente” prodotti halal, ma in alcune attività dove si servono prodotti misti (halal e haram) capita che ci sia una contaminazione haram, non dovuta al servire alcolici (che è illecito), ma dovuta più all’ignoranza di alcuni concetti e procedure che alla malafede.

Facciamo esempi pratici: nelle attività si vendono varie tipologie di prodotti surgelati, che oltre il kebab, patatine fritte, alette e bastoncini di pollo, mix di frittini, filetto di pollo panato, hamburger, eccetera,  evidenziati con offerte e prezzi su volantini e tabelloni. Non tutti questi prodotti possono essere halal, poiché prendendo visione diretta della confezione del prodotto e ulteriore domanda al lavoratore, si evince che alcuni dei prodotti serviti non sono halal. In queste tipologie di attività, i prodotti leciti più comuni sono il kebab,le alette, alcune tipologie di hamburger, ma la probabilità di mangiare haram è molto alta: il problema non si supera evitando di acquistare un determinato prodotto, anche perché difficilmente il ristoratore cambia olio per la frittura per ogni utilizzo e nei locali più piccoli la postazione friggitoria ha a disposizione una sola cella.

Per evidenziare la tipologia di contaminazione più comune, nella postazione della friggitoria, finiscono spesso sia i bastoncini di pollo (non halal) che le alette di pollo (halal), usando lo stesso olio: questo processo “contamina” le alette di pollo, e lo stesso si può vale anche per le patatine fritte che possono accompagnare sia il kebab che varie altre tipologie di prodotto, rendendo del tutto illecito l’alimento finale.

 

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