Lavoro forzato: nuova pubblicazione dell’Organizzazione Internazionale del lavoro (ILO)

Le ultime stime globali indicano che 25 milioni di persone sono vittime del lavoro forzato a livello globale. In che modo la comunità mondiale può arrivare all’eliminazione del lavoro forzato? Un recente rapporto dell’Organizzazione internazionale del Lavoro pubblicato lo scorso 10 dicembre dal titolo “Ending forced labour by 2030: a review of policies and programmes“, indica la via per raggiungere questo obiettivo con approcci e risposte politiche.

L’obiettivo finale è chiaro: un mondo in cui nessun essere umano venga  mai sottoposto al lavoro forzato in nessuna delle sue varie forme. Tuttavia, in un dato giorno del 2016, 25 milioni di persone sono state fotografate nella morsa del lavoro forzato, 4,3 milioni delle quali hanno meno di 18 anni. Questo scandalo morale e legale – si legge nella prefazione del rapporto – rappresenta il fallimento della governance globale e nazionale per assicurare la giustizia sociale e il pieno rispetto dei diritti umani nell’economia globale. Ed il fatto che la maggiore prevalenza oggi del lavoro forzato si registra nella regione dell’Europa e dell’Asia centrale, piuttosto che in Africa, evidenzia come il lavoro forzato sia un prodotto non solo della povertà, ma anche di un’ingiustizia sociale duratura e di una volontà politica inadeguata.

Le donne e le ragazze, evidenzia il Rapporto, costituiscono il 63% delle persone nei lavori forzati e il 99% di coloro che sono sottoposti a sfruttamento sessuale forzato. La comunità internazionale si trova di fronte a un’immensa sfida nel rispettare l’impegno globale per porre fine a tutte le forme di lavoro forzato entro il 2030 e per porre fine al lavoro forzato dei bambini, insieme a tutte le altre forme di lavoro minorile entro il 2025.

Il nuovo rapporto dell’Ilo riflette su questa sfida e sulla via da seguire. Ha lo scopo di aiutare a guidare gli sforzi in vista delle date finali, mettendo in evidenza pratiche istruttive nel diritto e nella politica nazionale per affrontare il problema. Due strumenti internazionali: il Protocollo del 2014 alla Convenzione n. 29 dell’OIL sul lavoro forzato del 1930 e la relativa Raccomandazione n. 203 sono i principali punti di riferimento del report.

Per saperne di più vai alle pagine sul sito dell’ILO dedicate al lavoro forzato, la tratta e le altre forme di schiavitù’ moderna: https://www.ilo.org/global/topics/forced-labour/lang–en/index.htm

Fonte: ILO

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