Lavorare in Germania: ristoranti e gelaterie gestite da italiani, opportunità o incubo?

In questi tempi di crisi occupazionale diventa facile fare paragoni con la Germania. Terra ricca, piena di opportunità e con un sistema sociale eccellente. Molti giovani o meno, per mancanza di lavoro e in cerca di un futuro migliore, guardano alla nazione tedesca come opportunità per cambiare la propria vita. Un fattore determinante è la mancanza di conoscenza della Lingua Tedesca, quindi per sopperire a tale mancanza, lo sbocco naturale per richiedere lavoro in Germania è l’attività di ristorazione.

Infatti, in quel Paese, i ristoranti e le gelaterie italiane sono migliaia e, molte di queste attività sono fiorenti, offrendo al lavoratore vitto e alloggio. Le professionalità richieste sono: lavapiatti, pizzaiolo, aiuto cuoco, cuoco e tuttofare da cucina. La procedura dell’arruolamento è sempre la stessa: un annuncio su vari siti di offerte lavoro e le richieste che giungono sono centinaia, quindi vi è l’imbarazzo della scelta da parte del titolare, infine si concorda orari e stipendio per telefono.

Ma molto spesso per chi arriva il “sogno tedesco” si tramuta in un incubo. Una volta arrivati sul luogo c’è l’amara sorpresa, nella maggior parte delle volte si sfiorano le 14 ore di lavoro giornaliere, in una buona parte dei casi non è stato stipulato un regolare contratto di lavoro e in tantissimi casi lo stipendio non è quello concordato telefonicamente, anzi in alcuni casi la paga mensile è di appena 6/700 euro al mese.

I titolari di questi locali sono la maggior parte italiani e facendo leva sulla mancanza di lavoro di giovani e meno giovani, hanno manodopera qualificata e non, per svariati mesi quasi gratis. Una volta che l’operaio è stanco di non ricevere uno stipendio adeguato, torna in Italia, la motivazione è sempre la stessa: non conoscendo il Tedesco non può denunciare il titolare presso i sindacati locali e preferisce fare ritorno in patria, permettendo al titolare di avere subito un ricambio pronto.

Basta ragionarci un po’ su un dato significativo: in una terra come la Germania dove vi è una percentuale di stranieri residenti (tra europei e non) superiore a quella italiana, come è possibile che non riescano a trovare nessuno di adeguato e debbano per forza “attingere” dalla madre patria? Alcune di queste fonti provengono da siti web e forum specializzati dove ex operai raccontano le loro storie ed esperienze allucinanti che hanno vissuto nella ristorazione italiana in Germania.

Bisogna tuttavia non fare di tutta l’erba un fascio e ricordare che vi è anche una parte di ristoratori italiani che seguono perfettamente le regole e che, nonostante le difficoltà, pagano onestamente i propri dipendenti. Al contrario, alcuni aspiranti ad un posto di lavoro si spacciano per personale qualificato senza averne neppure i requisiti minimi.

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