Alessia, una donna residente in Nord Italia che da circa un anno ha abbracciato l’Islam. Ci aspettavamo la classica intervista cui ci si racconta e ci si sofferma sui particolari privati della conversione, invece…
È cresciuta in una famiglia atea, ma che le ha dato il permesso di conoscere le altre religioni: questo dimostra fiducia e libertà di opinione nei confronti di una ragazza che scopre la vita. Libertà di cui non tutti abbiamo beneficiato negli anni ’80, nonostante il benessere che si viveva.
Alessia, tranquilla e distaccata nel raccontarsi, lascia all’ascoltatore l’immaginazione del suo travaglio interiore nello scegliere se fare la testimonianza o imparare cosa dice il Corano, non scende nei particolari e mantiene il suo sentimento intimo precluso ai più, anche quando accenna brevemente al giorno del suo ritorno a riconoscersi musulmana: «Sono andata in moschea ed è stato grande ed emozionante». Nulla più. Com’è giusto che sia. In fondo agli estranei tocca solo sapere in superficie.
Con semplici parole lei racconta il suo Islam: felicità e innamoramento della fede ogni giorno e riconoscimento dell’aiuto ricevuto dai suoi amici marocchini,che gli hanno raccontato cosa veramente è l’Islam. Un insegnamento che Alessia impartisce indirettamente a chi non professa l’Islam: ascoltare i musulmani, farsi raccontare da loro cosa è la nostra religione, e non dai media, i quali alterano la verità per vendere un ascolto.
La ragazza insegna anche ai musulmani: dice di non essere troppo intransigenti sui comportamenti con i nostri vicini di casa e di non criticare le donne. Lei spera di indossare il velo, ma ancora deve superare delle barriere tra la sua persona e chi le è intorno.