L’ANMI contro Civati

L’Associazione italiamna Musulmani Italiani, tramite il presidente Raffaello “Yazan” Villani, risponde alle affermazioni pubblicate oggi dall’On. Giuseppe Civati, fondatore e primo segretario di Possibile, affermando che: “Quel post lascia noi musulmani un po’ sconcertati in quanto paragona alcuni slogan del vicepremier leghista Salvini ai dogmi della nostra fede, che sarebbero tra l’altro, anche della cristianità. L’ANMI, poiché rappresenta i musulmani italiani, risponde al deputato tentando di spiegare a chi ancora non lo sapesse, che è vero che noi musulmani siamo per la famiglia naturale, ossia madre e padre, siamo contro il riconoscimento delle coppie di fatto e contro l’omosessualità come pure la possibilità di permettere alle coppie gay di adottare un figlio. Inoltre, siamo nazionalisti nel senso però che rispettiamo la nostra comunità di appartenenza e ne difendiamo i valori ad essa associati, ma dobbiamo dire all’onorevole Civati che noi non usiamo la religione a scopi politici e non usiamo i simboli religiosi, come altri fanno, anche perché non ne abbiamo“.

Villani poi aggiunge: “Non siamo aggressivi, anzi, nella nostra religione vale il perdono come arma di attacco, perdonare per un musulmano significa guadagnarsi la vita eterna del paradiso; noi non usiamo la legge del taglione, anzi vi sono delle regole ben precise su ogni peccato commesso; noi non siamo per le armi libere, e vorremo ricordare che vi è una legge ben chiara e ben precisa nell’Islam che afferma, che chi uccide un solo innocente e come se uccidesse l’intera umanità; vogliamo anche ricordare che la donna per noi è la nostra compagna di vita e come tale va rispettata, il miglior musulmano è colui che tratta bene sua moglie, e un detto importante dice che il paradiso è sotto i piedi delle madri; ricordiamo anche che non siamo per niente complottisti, e non facciamo complotti; non ci consideriamo vittime, in quanto ci viene insegnato che mai bisogna piangere sul latte versato, perché ogni cosa che accade è dovuta all’opera del Creatore, e tutto avviene perché in quel momento noi meritiamo l’accaduto”.

“Per questo ed altro – conclude quindi il presidente dell’ANMI – direi al sig Civati, prima di paragonare qualcuno a noi musulmani di informarsi meglio su chi siano davvero i musulmani. Musulmani, non islamici, musulmani”.

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