La voce dei migranti nella cabina telefonica. Facciamolo anche per le periferie

Le cabine telefoniche sono ormai pezzi da museo, ma l’organizzazione non governativa salesiana Vis (Volontariato internazionale per lo sviluppo) ha partorito l’idea di usarle al servizio della solidarietà e della sensibilizzazione ai problemi dei migranti. Si chiama “Cabby” la cabina multimediale che servirà quale “telefono viaggiatore” e girerà per scuole e centri educativi. Si alza la cornetta e si ascoltano le voci dei migranti. Il tour per le scuole è già cominciato.

“Cabby” è nata dal progetto di Vis chiamato “Humanitarian corridors”, finanziato dal fondo europeo Amif (Asylum, migration and integration fund).  Una iniziativa replicabile per le voci delle periferie italiane, per ascoltare le sofferenze di chi in Italia ci è già.

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