La vera faccia della resistenza araba, messaggio dalla Fiera del libro di Amman

«La cultura è una forma di diplomazia popolare ed esercita un potere sulle nazioni con la capacità di abbattere muri e costruire ponti tra le persone e le comunità».  Lo ha sottolineato il ministro della Cultura giordano, Mohammad Abu Rumman, dichiarazione resa al  Jordan Times, in occasione della Fiera internazionale del libro di Amman, che si svolgerà fino al 10 ottobre. Iniziativa, questa, che è uno degli appuntamenti più attesi del settore culturale in Medio Oriente. Rumman, che è anche ministro della Gioventù, ha inaugurato la fiera, organizzata dall’Associazione degli editori della Giordania. Sono ospiti del salone 350 case editrici, provenienti da ventidue Paesi arabi e da altre aree del mondo. La sessione intitolata “Gerusalemme, Capitale della Palestina”,  con un omaggio ad Amjad Naser, scrittore palestinese, ha inaugurato la manifestazione. La fiera è anche l’occasione per l’assemblea regionale dell’Associazione internazionale degli editori di discutere i mezzi a disposizione di chi produce libri per promuovere una rinascita culturale e sociale nel mondo arabo. Tra le iniziative della manifestazione figurano le Giornate culturali tunisine. Occasione, questa fiera, per sottolineare la forza della cultura nell’abbattere pregiudizi. «Questa fiera – ha osservato il ministro Rumman – è un momento chiave della resistenza araba nel mostrare la propria immagine autentica che mette la cultura in primo piano».

 

 

 

 

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