La risposta di governi arabi, Europa, Russia e Turchia al Deal of the Century

WASHINGTON, DC - FEBRUARY 03: King Abdullah II of Jordan meets with members of the US Senate Appropriations Committee at the U.S. Captiol in Washington, DC on February 03, 2015. (Photo by Samuel Corum/Anadolu Agency/Gettty Images)

Il re AbdAllah di Giordania è stato uno dei primi a rispondere in Medio Oriente al progetto di Trump, affermando che uno stato palestinese indipendente deve basarsi sulle linee guida del 1967 con Gerusalemme Est capitale: “La soluzione a due stati che soddisfa i legittimi diritti del popolo palestinese, in conformità con il diritto internazionale, è l’unica strada per una pace globale e duratura”.

Il suo ministro degli Esteri, Ayman Safadi, ha messo in guardia gli attori del piano: “Sulle conseguenze pericolose di qualsiasi misura unilaterale possa essere adottata da Israele e dalla imposizione di fatti sul terreno come l’annessione, l’espansione di insediamenti nei territori palestinesi occupati e la violazione dei luoghi santi di Gerusalemme, a non cercare la collaborazione con i palestinesi e a stare attenti alle pericolose conseguenze delle misure unilaterali che gli israeliane potrebbero prendere”.

Il ministro continua: “Re AbdAllah dedicherà tutte le risorse a sua disposizione, per proteggere Gerusalemme e i suoi luoghi santi, preservare il suo status quo storico e legale e proteggere l’identità sia musulmana e sia cristiana della città santa”.

Dichiarazioni rese all’agenzia di stampa giordana Petra.

La Lega araba, invece ha indetto per sabato una riunione urgente in risposta al piano di pace e Hossam Zaki, ha detto che vi parteciperà il presidente palestinese Mahmoud Abbas.

La Turchia, con le parole del Ministro degli Esteri: “Questo piano è un piano di annessione che ha lo scopo di uccidere la soluzione dei due stati e rubare terre ai palestinesi”, continua il ministro di Erdogan: “Queste proposte sono già morte in partenza”.

La Russia ha invitato israeliani e palestinesi a negoziare direttamente per trovare un compromesso reciprocamente accettabile. “Dobbiamo avviare trattative dirette per raggiungere un compromesso reciprocamente accettabile, dobbiamo aspettare la reazione delle parti, per vedere se il piano può essere applicato; è importante che sia gli uni e gli altri esprimano la loro opinione”, è il vice ministro degli Esteri Mikhail Bogdanov, che rilascia le sue dichiarazioni alle agenzie di stampa russe.

L’Unione Europea, continua la sua trattativa sul convincere le due parti nella prospettiva dei due stati, e dopo l’uscita del piano di Trump, si cercherà di accelerare i tempi per una soluzione, come dice il ministro degli Esteri europeo.

L’Inghilterra, con il portavoce del primo ministro Boris Johnson ha dichiarato che il piano per il Medio Oriente americano potrebbe essere un passo positivo.

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