La religione può umanizzare l’economia? Dibattito interreligioso ad Assisi

Soldi ed etica si combattono. Soldi e tradizioni sono incompatibili. Il profitto calpesta l’uomo. E allora può esser utile la religione? Nello spirito di Assisi, 33 anni dopo lo storico incontro per la pace voluto da Giovanni Paolo II, oggi è cominciato nel convento della cittadina umbra il confronto tra giovani di diverse religioni sul tema “Quale economia a partire dalle fedi”. Ci si interroga sulle regole per garantire la produttività dei processi economici, sulla sfida che le religioni devono accettare per orientare il mercato economico. Non tutto è merce. Risposte hanno provato a fornire la musulmana Yasmin Doghri, Alessandro Busti (Baha’ì), Alessio Lanfaloni per i cattolici e Graziano Di Nepi, dell’Unione giovani ebrei d’Italia.

Tre giorni, discussione e preghiera ecumenica. Domani il tema sarà “La Civiltà dell’amore per la pace e lo sviluppo ambientale e sociale”. E domenica sera, nella basilica superiore di San Francesco, verrà ricordato con l’opera musicale “Francesco e il Sultano” l’incontro del santo con il sultano Al Kamil, di cui ricorre l’ottavo centenario. Tre giorni che sono preparatori di “Economy of Francesco”, previsto per marzo 2020 in cui economisti e giovani operatori dell’economia di tutto il mondo, stringeranno un patto per il rinnovamento dell’economia mondiale, perché sia più umana.

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