La pandemia sveglia l’Europa

epa08281982 European Commission President Ursula von der Leyen (L) and European Council President Charles Michel (R) give a press briefing following a meeting with Turkish President Recep Tayyip Erdogan in Brussels, Belgium, 09 March 2020. EPA/OLIVIER HOSLET

La Commissione Europea farà “tutto quello che può per sostenere” gli italiani e gli Stati Membri messi in ginocchio dal virus, ricorrendo agli strumenti della flessibilità contemplata dal patto di stabilità e agevolando l’erogazione di aiuti di Stato alle imprese, insieme a quanto gli Stati potranno fare per risollevare la propria situazione. Come nel caso del decreto atteso oggi in Italia proprio riguardo alle misure economiche per far fronte alla crisi sanitaria.

La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha dunque diffuso in un videomessaggio i contenuti che ci si aspettava di ascoltare almeno un mese fa. Ci sono voluti i numeri da pandemia sciorinati dall’Oms.

Il nuovo strumento finanziario mobiliterà 25 miliardi di euro “per far arrivare rapidamente liquidità dove serve”. Di questi, 7,5 miliardi saranno presi dal bilancio dell’Ue, attraverso i fondi strutturali e dovranno fare da leva agli altri investimenti. Il fondo si propone di promuovere misure “a sostegno del sistema sanitario, delle Pmi, del mercato del lavoro e delle parti più vulnerabili dell’economia”, ha dichiarato von der Leyen.

Anche i deprecatissimi aiuti di Stato verranno dunque considerati utili dall’Ue, e “un ampio uso della flessibilità”, per quanto riguarda i conti pubblici. Lunedì 16 marzo ci sarà l’incontro dell’Eurogruppo e sarà possibile conoscere meglio i dettagli di tale dispositivo. La presidente von der Leyen ricorda che “saranno utilizzati tutti gli strumenti possibili per assicurarsi che l’Europa possa navigare questa crisi” e, dopo averlo detto in inglese, ripete la stessa frase in tedesco perché “è importante che questo messaggio arrivi ovunque”.

Non c’è solo la pur auspicabilissima Europa del portafogli, l’unione metterà presto in campo una sorta di dream team di epidemiologi e virologi con il compito di elaborare guide comuni europee, perché la risposta all’ormai pandemia deve essere rigorosa e quanto più possibile uniforme, almeno nei territori dell’Unione. Continua l’impegno sulla ricerca con lo stanziamento di fondi e bandi per lo sviluppo di un vaccino.

Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, ha sottolineato che la priorità principale dell’Unione e di tutti gli Stati Membri è “quella di proteggere la salute dei cittadini e di limitare l’espandersi del virus”, per questo sono state implementate le misure di coordinamento a livello Ue e ci saranno aggiornamenti giornalieri tra le istituzioni Ue e i ministri della salute e dell’interno europei.

Sulla delicata questione dei dispositivi medici, la Commissione è stata incaricata di proporre iniziative per fronteggiarne la carenza, e questo sembra il ruolo più importante di dialogo e coordinamento di cui si dovrà occupare, per l’Italia, il super commissario Arcuri. Ha continuato Michel: “non può essere tollerata nessuna limitazione al mercato interno”, significa che nessuno Stato può rifiutarsi di esportare il materiale necessario come respiratori e mascherine, per i quali è previsto un bando d’acquisto imponente.

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