La necessità della formazione per gli Imam in Italia

In Italia, per una serie di molteplici fattori, si sta dimostrando un problema non di poco conto la mancanza di formazione e preparazione degli Imam. Le varie comunità sparse nel nostro Paese sono consapevoli che queste guide religiose siano, perlopiù, persone autodidatte. Infatti, con la crescita costante di cittadini di fede musulmana e l’ormai florida seconda generazione di giovani, la questione inizia a pesare, soprattutto allo luce dell’importanza di eliminare il fenomeno dell’indottrinamento religioso che potrebbe far presa sulle fasce più giovani.

L’unica soluzione per contrastare il problema appare, dunque, iniziare percorsi di formazione mirati per giovani che decidono di intraprendere questa via e per i meno giovani che vorrebbero continuare a fare i predicatori. In una società plurale serve soprattutto avere un’identità culturale autoctona che sia del paese ospitante per via delle tante culture e scuole di pensiero presenti nella realtà dove si andrà ad esercitare e che non sia appesantita da un fardello di background culturale proveniente dal paese di origine.

Ecco perché servirebbe avere una collaborazione tra sapienti (che abbiano realmente Ijazah, quindi persone che siano davvero competenti) Istituzioni e Stati in cui, congiuntamente, siano decisi i contenuti ed i metodi di insegnamento, tra cui la laicità dello Stato ed i diritti civili e principi base della Costituzione. Inoltre, verranno evidenziate e possibilmente risolte le problematiche del cittadino musulmano che vive nel contesto europeo.

Un altro punto fondamentale è l’insegnamento alle donne, che deve essere imprescindibile, soprattutto per la loro grandissima importanza del ruolo che ricoprono nel contesto sociale e familiare, ma anche per assistere quante ancora arriveranno in Italia a comprendere i loro diritti sia religiosi, che civili ed aiutarle a integrarsi, tenendo bene a mente che sono proprio le donne le prime insegnanti.

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