La Grande Moschea di Roma contro l’Ucoii

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Dalla pagina Facebook ufficiale del Centro islamico culturale d’Italia, il  segretario generale, dottor Abdellah Redouane, ha pubblicato un testo molto acceso nei confronti dell’Ucoii.

Riportiamo di seguito il testo integrale.

“Manifesto della Verità
a confutare le calunnie in circolazione e sconfiggere la falsità con la verità

Al tacere della Gente della Verità sulla falsità, la gente della falsità si è immaginata di essere nella verità.
Imam Ali bin Abi Talib

Il periodo di quarantena ha davvero coinciso con una diffusione senza precedenti del continuo uso dei mezzi di comunicazione per avvicinare quanti la pandemia da Coronavirus aveva allontanato gli uni dagli altri e per trasmettere notizie e informazioni??? E qualcuno ne ha approfittato per capovolgere le realtà dei fatti e diffondere menzogne a proposito della questione islamica in Italia, dipingendo un’immagine che non riflette l’autentica realtà così com’è, ma come si vorrebbe che fosse, cosa, questa, senza fondamento e dimostrazione.

E per illuminare l’opinione pubblica e per restituire autenticità alla verità, ho deciso, cosa che non è di mia abitudine, di uscire dal mio silenzio per correggere questa deformazione dei fatti e rettificare quella distorsione (un ramo storto può mai dare un’ombra dritta?) con prove definitive, dimostrazioni inconfutabili e ponendo spiacevoli domande.

1) Il presidente della cosiddetta UCOII ha dichiarato che quest’ultima è un’organizzazione riconosciuta. Questa è una menzogna e una fandonia. L’unica, e lo ripeto l’unica, istituzione musulmana riconosciuta è il Centro Islamico Culturale d’Italia, in virtù del Decreto del Presidente della Repubblica nr. 712/1974, ovvero 11 anni prima della nascita dell’attuale presidente dell’UCOII e 16 anni prima della nascita dell’UCOII stessa.
Il presidente dell’UCOII è in grado di produrre prova del numero e della data del suo decreto di riconoscimento?

2) Il presidente dell’UCOII ha pubblicizzato una foto del suo incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri e con il Ministro dell’Interno, commentandola con il racconto della sua ratifica di un protocollo con lo Stato Italiano che norma le procedure che si devono seguire alla riapertura delle moschee, alla luce delle conseguenze date dalla pandemia da Coronavirus… dimenticando, o ignorando, che il primo dei firmatari del sunnominato protocollo è il dott. Abdellah Redouane, rappresentante del Centro Islamico Culturale d’Italia.
Il presidente dell’UCOII ha la possibilità di pubblicare la foto di gruppo dei quattro firmatari musulmani?

3) Il presidente della cosiddetta UCOII ha dichiarato che quest’ultima è da considerarsi la più grande organizzazione islamica in Italia e questa è cosa che esula dalla vera realtà. I lavori dell’ultima assemblea generale, che ha eletto il presidente dell’UCOII, ha visto la partecipazione di non più di 58 membri, tra cui v’era chi rappresentava un luogo di culto, mentre alcuni rappresentavano associazioni civili estranee alla vicenda islamica e altri ancora senza qualifica alcuna. È ben noto a tutti che il numero di centri islamici in Italia supera i mille, e di conseguenza l’autentico ammontare dei centri che afferiscono all’UCOII oscilla tra il 5% e il 10% e null’altro. L’ultima cifra, poi, che l’UCOII ha presentato al Ministero dell’Interno parla di 160 “comunità”, secondo quanto affermato dal documento della presidenza dell’UCOII. La Confederazione Islamica, piaccia o non piaccia, in Italia rimane la più grande organizzazione islamica in termini numerici.
Il Presidente dell’UCOII può diffondere l’elenco dei centri islamici a essa afferenti?

4) Si è cavalcata la pandemia da Coronavirus per fare marketing con continui post e annunci, giorno e notte, a proposito del fatto che è l’UCOII a essere intervenuta per risolvere il problema della sepoltura dei defunti musulmani, laddove sono stati i responsabili musulmani a livello locare a farsene carico e prendersene cura, cosa per la quale meritano tutta la gratitudine e da parte mia hanno tutto il rispetto, la stima e l’apprezzamento. Al momento in cui questo manifesto viene messo per iscritto, il Centro Islamico Culturale d’Italia ha seppellito 52 defunti musulmani, senza la minima pubblicità e senza fare fotografie. Noi non siamo di quelli che fanno commercio del lutto e del dolore dei musulmani.
Il presidente dell’UCOII è in grado di fornire una singola testimonianza che comprovi il suo effettivo contributo alla sepoltura di uno dei nostri morti?

5) Il presidente dell’UCOII ha di recente pubblicizzato il fatto di aver rinnovato un accordo con uno dei dipartimenti del Ministero della Giustizia, lasciando intendere di essere l’unico a intervenire sul dossier carceri. Questo non corrisponde a verità, poiché il Centro Islamico Culturale d’Italia ha una rete di collaboratori che da più di 20 anni contribuiscono a questo programma in silenzio.
L’UCOII è in grado di fornire una prova che confermi il suo monopolio su questa attività, ad esclusione di altri?

Prima di avviarmi a concludere, dico ai fratelli che vi sono nell’UCOII, e in particolare alla prima generazione, quella dei saggi che fanno parte del Consiglio della Shura (Consiglio Consultivo), che questa volta ho deciso di mettere a tacere la lingua del diplomatico e di evitare la magnanimità del credente tollerante e ho deciso di parlarvi senza remore, senza giri di parole, senza cerimonie e senza addobbi dopo aver ascoltato più di una registrazione audio del fratello presidente onorario della vostra unione il quale, nel mentre che invita all’unità, nello stesso tempo va aggredendo le altre componenti islamiche, che non hanno altra colpa se non quella di voler uscire dallo stare sotto il dominio dei “Fratelli Musulmani”. Numerose sono le occasioni in cui ci siamo incontrati in un lontano passato e in cui abbiamo avuto differenze di opinione nelle nostre divergenze (e la misericordia della nazione sta nella divergenza delle guide). Come certamente ben sapete, quando l’UCOII era all’apice della sua forza e potenza, la vostra unione non è stata mai in grado di monopolizzare la rappresentanza dei musulmani in Italia. Figuriamoci oggi, quando ormai mutato è l’equilibrio delle forze e il panorama islamico si è fatto più complesso.

A tale proposito, rivolgo un fraterno appello al mio caro e rispettabile Mohammed Nour, fondatore dei “Fratelli Musulmani” in Italia e attuale rispettabile presidente onorario dell’UCOII: Non è forse il tempo per noi di gettare l’ancora, e trarre ristoro e riposo? O siamo forse condannati a perpetuare lo scontro (che dura da più di 20 anni) in un modo che non serve gli interessi né dell’Islam né dei musulmani?
Chi è stato ieri in grado di contrastare il progetto “Fratellanza Musulmana / Salafiti” (il “Consiglio Superiore Islamico d’Italia”) e ha risparmiato all’Italia il peggiore modello islamico in assoluto, continua oggi a essere in grado di farsi diga alle infiltrazioni e a vanificare tutti i tentativi di reclutare e attrarre proseliti. Consigliate dunque a quanti vi sono cari tra i vostri piccoli che avete sospinto a fare da facciata di non generare caos e marciume nel giardino comune e di non avventurarsi nel campo dei grandi, e certo il dominio spetta al Più Grande, il Trionfatore, gloria a Lui.
Darsi pena nel monopolizzare, escludere, aizzare serve gli interessi di oltre due milioni di musulmani in Italia?

In conclusione, la diffusione d’informazioni bugiarde non ha la sua causa nel potere comunicativo della vostra unione – per la quale nutriamo tutto il rispetto nonostante le nostre differenze circa la visione, i punti di riferimento, i metodi – ma è riconducibile anche ed esclusivamente ad alcuni sospetti tromboni elettronici i cui proprietari tentano di infiltrarsi nel panorama islamico italiano e che hanno trovato la loro meschina bassezza nel lustrare l’immagine dell’UCOII e di altri gruppi a fronte dello svilimento del lavoro e dei risultati ottenuti da altri attori principali (Confederazione Islamica e Centro Islamico), così come nel trasferire questa immagine distorta a chi è oggetto del loro interesse, e nel proporre loro stessi come alternativa che deve essere sostenuta, sponsorizzata e finanziata. Costoro, al suono della grancassa, si preparano al banchetto apparecchiato e si danno anima e corpo in attesa del bottino.

Quanto a noi, noi non dimenticheremo di invocare retta guida e perdono per i nostri fratelli che si ritrovano smarriti e che hanno offerto in voto la loro vacuità per aggredire quella che hanno chiamato “fantasticheria” con la scusa di servire la comunità, di difendere la patria, e i beni della patria, e i sacri valori della patria e in nome della patria e in nome del popolo perseverano nelle virulente aggressioni cui si trova esposta la Confederazione Islamica, così come continueranno a demolire a colpi di piccone e a seminare odio contro quanti hanno successo e il cui unico peccato è di avere successo.

Consigliamo allo stesso modo ai guru tra i teorici e ai maestri tra gli analisti di verificare le loro fonti e di non prestare fiducia a quanti non hanno credibilità e di non dar peso a quei falliti senza valore che hanno trovato la loro meschina bassezza nel mondo virtuale così da ricattare tutti quelli che sono in grado di essere ricattati e tutti quelli che temono per i loro privilegi.

L’intento di questa esposizione è quello di raddrizzare ciò che è storto, di correggere la rotta, di igienizzare l’atmosfera da impurità e parassiti e la mano del Centro Islamico Culturale d’Italia rimane tesa a tutti coloro che sono animati da buone intenzioni e sono, lode a Dio, i più, conformemente alle parole dell’Altissimo, Eccelso e Sublime: “Aiutatevi l’un l’altro nella carità e nel timor di Dio e non sostenetevi l’un l’altro nel peccato e nella trasgressione” e Iddio ben conosce fini e intenzioni.

Roma, venerdì 12 giugno 2020 / 20 shawwal 1441

Il Segretario Generale
Dott. Abdellah Redouane”

 

Daily Muslim non è responsabile di quanto contenuto nell’integrità del testo, che rappresenta l’opinione personale del suo autore.

 

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