La filiera del turismo islamico in Italia

Si è parlato dell’Italy Muslim Friendly nella presentazione della filiera del turismo islamico in Italia che si è tenuta martedì 30 ottobre presso la Tenuta Moreno a Mesagne, in provincia di Brindisi. Un’occasione per discutere dell’opportunità unica per lo sviluppo del territorio e dell’intero indotto legato al turismo che questa rappresenta. Infatti, sarà l’intera filiera a trarne beneficio: strutture ricettive, ristorative, tour operator, guide, imprese settore benessere, personal shopper, baby sitting, security, trasporti turistici, negozi di eccellenza, botteghe artigianali e via dicendo. Le stesse avranno un ritorno economico in termini di profitto, grazie allo sviluppo della clientela proveniente da aree a prevalente religione musulmana.

Dopo il boom del turismo di lusso, con turisti provenienti dai Paesi Mediorientali e di fede islamica, l’Italia (il Sud in particolare) non sembra ancora davvero preparata; infatti il Bel Paese offre inestimabili bellezze (artistiche, culturali, naturali) che sembrano quasi “precluse” per difficoltà, comunque, facilmente superabili. Con piccole accortezze (Muslim Friendly & Muslim Hospitality) si potrebbe intercettare una tipologia di turismo che cresce del 5% annuo contro il 3.8% del turismo internazionale e che nel 2013 valeva nel mondo 126 miliardi di dollari (il 12.3 del totale della spesa del turismo nel mondo). Si tratta di turisti che hanno una grande capacità di spesa (il turista saudita, ad esempio, è quello che nel mondo spende di più in assoluto, dai 10 ai 100 mila euro l’anno, in viaggi e vacanze).

Il progetto punta a promuovere la costituzione di una filiera dell’eccellenza dell’accoglienza turistica in Italy Muslim friendly, con la creazione di un marchio “Italy Muslim Friendly” con aziende convenzionate e certificate muslim friendly, tutto con il supporto di enti certificatori italiani musulmani, in modo da avere un’offerta totalmente made in Italy.

Le imprese saranno guidate in un processo di formazione e certificazione e nella definizione di un modello di alta qualità di accoglienza e accompagnamento del turista musulmano di alto livello nel suo soggiorno in Italia.

Numerosi i partner dell’iniziativa, quali l’Associazione Nazionale Italia Pakistan, l’Associazione Nazionale Musulmani Italiani, Halal Italy Development, Omar Business Development e KS Travel & Business.

Cristian “Karim” Benvenuto, co-promotore di Italy Muslim Friendly ha dichiarato nel corso del suo intervento: “L’importanza di valorizzare nei paesi musulmani la nostra nazione con la sua cultura e la sua cucina è fondamentale. Abbiamo tantissimo da offrire, sotto tutti i punti di vista e ormai gli esperti di settore lo hanno capito, che non bisogna trascurare questo importante flusso turistico, ma potenziarlo offrendo servizi adeguati. Infatti le Città più importanti si stanno attrezzando, Roma, Venezia, Firenze, Torino, ecc. Non dobbiamo cadere nell’errore che il ‘turista musulmano’ sia esclusivamente arabo, ma dobbiamo considerare i paesi che hanno una fortissima presenza di cittadini di fede musulmana, per fare alcuni esempi: Azerbaigian, Cina, Iran, India, Indonesia, Pakistan e Malesia. Bisogna considerare che nel nostro paese sta prendendo piede una forma di ‘turismo familiare’ cioè intere famiglie vengono a visitarci”.

Aggiunge Raffaello “Yazan” Villani, presidente dell’Associazione Nazionale Musulmani Italiani: “Dobbiamo sfruttare il nostro mercato interno ed europeo, poiché una buona parte di famiglie immigrate qui da trent’anni ha creato una classe di persone benestanti. Se consideriamo l’ambito americano ed europeo, dove il fattore di inclusione è notevolmente avanti e i cittadini musulmani di seconda generazione sono parte integrante del tessuto sociale, queste realtà possono diventare un flusso turistico importante. Un esempio pratico è il sindaco di una delle capitali più importanti al mondo, ossia Londra, che è un cittadino di origini pakistane e di fede musulmana”.

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