La Joint Italian Arab Chamber of Commerce (JIACC), un’associazione senza scopo di lucro che opera da intermediario tra il mondo dell’Impresa Italiana ed i Paesi Arabi, offrendo supporto ed assistenza a quelle aziende che intendono investire su quei mercati. Del Consiglio di Amministrazione, che per statuto si compone di un egual numero di membri italiani ed arabi, i quali svolgono il proprio ruolo di consiglieri a titolo gratuito. Presidente del Consiglio di Amministrazione è Cesare Trevisani, Vice Presidenti di parte Araba sono il saudita Yousef El Maimani e l’emiratino Ahmed Al Midfa; Vice Presidenti per la parte italiana sono Pietro Paolo Rampino (con delega alla Tesoreria) ed Alessandro Vescovini, mentre l’Ambasciatore Azouz Ennifar è Segretario Generale.
Con il salentino Pietro Paolo Rampino, co-fondatore della stessa JIACC, abbiamo voluto approfondirne la conoscenza, cominciando con la seguente domanda: quale tipo di supporto viene offerto alle attività imprenditoriali dalla Joint Italian Arab Chamber of Commerce?
“In primo luogo, tengo a dire che la Joint Italian Arab Chamber of Commerce (JIACC) della quale ho l’onore di essere il socio fondatore di parte italiana, nasce su impulso di numerosi ed autorevoli rappresentanti dell’Industria, del sistema bancario e delle Istituzioni italiane, tra le quali Confindustria, ICE, Unioncamere, Simest, Sace, nonché col forte supporto di alcuni dei più importanti gruppi imprenditoriali e delle principali Istituzioni arabe, tra le quali l’Unione Generale delle Camere di Commercio Arabe e la Lega Araba, nonché di Ambasciatori e Diplomatici arabi di stanza a Roma. La JIACC è un’associazione senza scopo di lucro che, giorno dopo giorno, assume sempre più il ruolo di autorevole punto di incontro tra le nostre imprese ed i Paesi Arabi, svolgendo una funzione di assistenza e supporto a quelle aziende che intendono avviare, o che hanno già avviato, dei processi di internazionalizzazione in tali mercati. ‘STRONGER TOGHETER’ è il motto della JIACC e ben esemplifica lo spirito con cui l’organizzazione è nata e lavora, ossia essere complementare e non concorrenziale rispetto alle altre Istituzioni aventi finalità analoghe. Il supporto fornito dalla JIACC ai propri membri è di tipo formativo, consulenziale ed informativo. Essere membri della JIACC significa avere accesso ad un selezionato network, che consente di entrare in contatto con autorevoli rappresentanti del mondo imprenditoriale ed Istituzionale Arabo, partecipare ad eventi e conferenze di alto livello e ad eventi e/o missioni imprenditoriali esclusive dedicate ai soli membri, a tavole rotonde e incontri B2B riservati agli operatori di specifici settori di attività. Essere membri della JIACC vuol dire inoltre poter usufruire dei servizi offerti dalla JIACC SERVICES: dalla consulenza strategica alle attività di formazione ed informazione continua ideate e costruite sulla base delle specifiche esigenze dell’azienda o dell’imprenditore“.
Il concetto di internazionalizzazione è ben chiaro agli imprenditori italiani?
“Purtroppo noto che per molte aziende italiane, specialmente per le piccole e medie imprese, tale concetto non è ancora del tutto chiaro. In molti casi, infatti, viene confuso con il più semplice concetto di ‘esportare i propri prodotti e servizi’. Internazionalizzazione vuol dire molto di più e richiede l’intraprendere un percorso di medio/lungo termine che parte dal cambiamento interno all’azienda. In molti casi, le criticità maggiori risiedono nella difficoltà di modificare il proprio approccio al business, adeguandolo ai canoni di competitività richiesti dalla globalizzazione dei mercati oppure, specialmente nelle piccole realtà imprenditoriali, nelle oggettive difficoltà derivanti da una struttura ridotta e da barriere linguistiche. L’errore che riscontro più di frequente è quello di affacciarsi su nuovi mercati competitivi, presupponendo di poter ottenere risultati a breve/brevissimo termine. Spesso infatti ravvedo una mancanza di pianificazione strategica, che non può che essere a medio/lungo termine. Una frase che ripeto sovente e che ben esplicita quel che intendo dire è che non è certo quando piove che bisogna riparare il tetto, bensì quando c’è il sole. Si tratta di concetti all’apparenza banali che, tuttavia, raramente vengono attuati, poiché messi in ombra da una più diffusa tendenza a ricercare ‘tutto o poco, ma subito’. Allo stesso modo, spesso riscontro quanto sia poco radicato o distorto il concetto di Associazione/partenariato inteso come lo strumento aggregativo che consente alle PMI di poter essere più competitive su tali mercati. L’idea di voler fare sempre tutto da soli non paga su mercati altamente competitivi dove a causa della loro complessità, sono richieste delle figure professionali spesso assenti nelle PMI, quali ad esempio la figura del CFO (Chief Financial Officer), o la figura del Business developer ed altre ancora. Figure che possono in alcuni casi essere acquisite in outsourcing, utilizzando alcune strutture quali ad esempio la JIACC SERVICES“.
Quali sono le aree in cui c’è più richiesta ed interesse per il made in Italy?
“Fortunatamente, a livello globale, sono numerose le aree nelle quali l’interesse per il made in Italy è sempre molto elevato. Con riferimento al mondo Arabo, l’area del Golfo (cosidetta GCC – Gulf Cooperation Council), ha un forte interesse in particolare per i prodotti di alta qualità. I Paesi del Golfo (Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar) hanno importato, solo nel 2017, circa 12.3 miliardi di Euro di beni e servizi italiani, posizionandosi come la prima destinazione araba per l’export italiano. La seconda regione è il Nord Africa (Algeria, Egitto, Libia, Marocco Tunisia), nella quale l’Italia ha esportato nel 2017 circa 11.4 miliardi di Euro. Gli Emirati Arabi Uniti sono il Paese che più importa beni e servizi dall’Italia per oltre 5.3 miliardi di Euro all’anno, seguiti dall’Arabia Saudita (circa 4 miliardi di export italiano) e dalla Tunisia, che sempre nel 2017 ha importato dall’Italia beni e servizi per circa 3.1 miliardi di Euro. I Paesi che stimiamo abbiano più potenziale di crescita sono l’Egitto (grazie alla svolta energetica e al grande mercato interno), i Paesi oggi colpiti dalla guerra (Iraq e in futuro Siria e Yemen), nonché Paesi in cui l’Italia detiene quote di mercato in crescita (Bahrein, Qatar, Oman). Nonostante ci sia un forte interesse per il made in Italy, il potenziale di sviluppo del business con il mondo arabo non è ancora pienamente sfruttato e solo il 6% (27.8 miliardi di Euro) del totale delle nostre esportazioni di beni è diretto verso il mondo arabo. La JIACC ha da subito suscitato e continua a suscitare molto interesse nelle Istituzioni e nelle Comunità Economiche Italiane ed Arabe, in quanto è vista come il trait d’union tra i due mondi. ‘Building Bridges between the Arab World and Italy’, questo è il nostro slogan“.
Cosa comporta a livello umano e professionale l’esperienza da vicepresidente e tesoriere della JIACC?
“Far parte di una realtà come la JIACC consente innanzitutto di arricchire il proprio bagaglio culturale ed il proprio know how. Avere la possibilità di interloquire quotidianamente con imprenditori ed Istituzioni di Paesi diversi tra loro per storia, tradizioni, cultura, economia, posizionamento socio/economico e geopolitico aiuta a crescere umanamente e professionalmente. È una opportunità che mi è stata concessa e che vivo con molta umiltà, determinazione ed un pizzico di orgoglio“.
Quali sono i principali eventi per il 2019 che interessano l’imprenditoria italiana?
“Molti sono gli eventi che vedono coinvolta la JIACC nel 2019. Tra i più importanti va sicuramente annoverato il Saudi-Italian Forum che si terrà a giugno presso la sede di Assolombarda a Milano, organizzato in collaborazione con il Council of Saudi Chambers of Commerce, il Ministero dello Sviluppo Economico, Il Ministero del Commercio e dell’Industria del Regno Saudita, l’Ambasciata d’Italia a Riyadh, l’Ambasciata del Regno Saudita in Italia, Assolombarda, Camera di Commercio di Milano, Promos. Una menzione speciale va al terzo Business Forum Italo-Arabo che, dopo il successo della passata edizione tenutasi a Roma presso la sede di Confindustria e che ha visto la partecipazione di oltre 600 imprese e di numerose personalità di spicco del mondo imprenditoriale italiano ed arabo, nonché la presenza del Ministro dell’Economia degli Emirati Arabi S.E. Sultan Bin Saeed Al Mansoori, quest’anno si terrà a Milano presso Palazzo Mezzanotte il 17 ottobre e vedrà come Paesi guest star il Qatar e la Giordania, due nazioni molto interessanti sotto diversi profili per l’export italiano“.