Italia e IFAD firmano nuovo accordo

Come riporta il sito della Farnesina: La Vice Ministra degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, Emanuela Del Re, e il Direttore Generale del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo/IFAD, Gilbert Houngbo, hanno firmato oggi un nuovo accordo-quadro di partenariato, che ha l’obiettivo di aggiornare la cornice dei rapporti di collaborazione tra l’Italia e l’IFAD, dettando regole generali applicabili a tutti i futuri progetti finanziati dall’Italia.

Il nuovo Accordo, negoziato con il coinvolgimento di MEF, MIPAAF, MATTM, AICS e CDP, prende a riferimento l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, tiene conto delle linee del nuovo sistema di cooperazione allo sviluppo italiano e fa proprie le linee strategiche aggiornate della Cooperazione italiana.

Dal 2010, l’Italia ha sostenuto l’azione di IFAD con finanziamenti pari a 85 milioni di Euro, incluse le spese di mantenimento della sede a Roma. La collaborazione dell’Italia con il Fondo riguarda soprattutto (i) il sostegno agli agricoltori e a gruppi vulnerabili (in particolare associazioni contadine, popolazioni indigene); (ii) lo sviluppo di filiere produttive, incluso il potenziamento dei servizi finanziari nelle aree rurali; e (iii) la sicurezza alimentare e nutrizionale (miglioramento delle tecniche di produzione sostenibili e della conservazione del raccolto), con particolare riguardo per l’Africa sub-sahariana.

In tale contesto, l’Italia sostiene costantemente il rafforzamento della collaborazione tra IFAD, FAO e PAM, per migliorare l’efficacia e l’impatto del Polo agricolo-alimentare romano nel perseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 ed aumentarne la rilevanza complessiva nell’ambito del sistema ONU.

In occasione della cerimonia di firma, la Vice Ministra Del Re ha ricordato come tale accordo confermi e rafforzi il partenariato strategico tra Italia e IFAD, rappresentando al contempo “una piattaforma efficace per lo sviluppo di nuove forme di collaborazione, anche tramite il coinvolgimento del mondo della ricerca, delle università e della società civile”.

Fonte: Ministero degli Esteri

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