“Islam”, il partito islamico che divide il Belgio

In Belgio esiste un partito politico islamico nato nel 2012, si chiama ISLAM, che è l’acronimo di Integrità, Solidarietà, Libertà, Autenticità e Moralità. Il movimento è guidato da Abdelhay Bakkali Tahiri, che ha dichiarato di ispirarsi ai principi etici del Corano e prevede un Belgio a maggioranza islamica entro il 2030.

Il partito fondato nel 2012, si presentò alle prime elezioni nel 2014 con risultati scadenti, sfiorando lo 0,2%. Ma nel giro di un anno ha moltiplicato vertiginosamente i voti, tanto che alle ultime municipali ha preso il 4% ed ha così espresso due consiglieri in altrettante municipalità: uno è Redouane Ahrouch, mentre il secondo è Lhoucine Aït Jeddig, eletto a Molenbeek, il quartiere di Bruxelles divenuto tristemente noto dopo gli attentati a Parigi del 2015.

Nei mesi scorsi, agli onori delle cronache balzò la proposta di separare uomini e donne sui mezzi pubblici per proteggere queste ultime dai pericoli di molestie sessuali. Solo uno dei motivi delle moltissime le polemiche suscite dal partito, tanto che fu addirittura presentata una proposta di modifica costituzionale per impedire ai partiti considerati “liberticidi” di partecipare alle elezioni. La mozione fu avanzata in parlamento dai quattro principali partiti francofoni presenti in Belgio.

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